IL MANDORLO

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di Lucilla Ricottini, Medico Chirurgo, esperta di Omeopatia, Omotossicologia, Fitoterapia

L’albero e il mito

Il mandorlo (Prunus Amygdalus) è un albero originario della Cina, introdotto in area mediterranea dal popolo dei Fenici. Nel mese di febbraio quest’albero si copre interamente di gemme e la sua fioritura precoce, che avviene quindi sul finire della stagione invernale, lo rende uno splendido simbolo di risveglio e di rinascita. Con la fioritura del mandorlo si rinnova il patto tra la natura e gli uomini e, se vogliamo, tra Dio e gli uomini.

Molte leggende si legano al mandorlo, ma tra queste la più bella – ed anche la più triste – è la storia d’amore tra Fillide e Acamante.

Acamante, eroe greco figlio di Fedra e Teseo, durante il suo viaggio verso Troia fece sosta in Tracia. Qui conobbe la principessa Fillide e, come in ogni leggenda che si rispetti, tra i due giovani ci fu amore a prima vista. Il destino di Acamante era però segnato: dovette presto partire per la guerra di Troia, la sua meta originale, ma non riuscì a far ritorno appena caduta la città. Così Fillide, che lo aveva atteso per 10 lunghi anni carica di speranza, immaginò che l’amato fosse morto e decise di lasciarsi morire, anche lei, di dolore.

La dea Atena, impietosita da questo amore infelice, trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, che in realtà non era morto, giunse in Tracia a cercare la sua amata, venne a conoscenza della metamorfosi. Si recò nel luogo dove c’era l’albero, ma non poté fare altro che abbracciarlo, con amore e con dolore. Fillide percepì quell’abbraccio e, in risposta, fece spuntare – dai rami ancora nudi – tanti piccoli fiori bianchi.  Così oggi, quando i mandorli fioriscono alla fine di febbraio, ci ricordano l’amore eterno dei due sfortunati giovani.

Forse non tutti sanno che…

Anche in ambito medico incontriamo una mandorla. Con il termine Amigdala, che significa appunto mandorla, viene indicata quella particolare struttura del sistema nervoso alloggiata nella parte più interna dei lobi temporali, quasi al centro della nostra testa. L’amigdala è chiamata così per la sua forma, che ricorda molto quella di una mandorla, e gioca un ruolo chiave nella memorizzazione delle emozioni e degli eventi dolorosi.  Inoltre essa coordina la reazione di attacco-fuga-shock: è proprio da qui, dalla piccola amigdala, che parte il comando per i comportamenti più appropriati in caso di pericolo.

La gemmoterapia

I Gemmoderivati sono ottenuti dalla lavorazione di tessuti embrionali vegetali freschi (meristemi). Così dalle gemme appena schiuse del mandorlo – Prunus Amygdalus – otteniamo un prezioso supporto per la nostra salute.

I suoi tessuti embrionali, ancora freschi e ricchi di principi attivi, vengono posti a macerare in una miscela di glicerolo e acqua in parti uguali. Dopo tre settimane, il liquido ottenuto viene filtrato, lasciato a riposare per 48 ore e filtrato nuovamente.

A questo punto abbiamo il macerato glicerico di base (MG), dal quale si parte per ottenere il prodotto finale, MG 1 DH, dopo diluizione con glicerina, olio e acqua in rapporto ben codificato.

Il gemmoterapico, opportunamente conservato in flaconi sigillati di vetro scuro, che lo mantengono al riparo dalla luce, rimane attivo ed efficace per 3-5 anni dal momento della preparazione

Indicazioni del Prunus Amygdalus MG 1 DH

Ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, iperlipidemia, aterosclerosi.

Questo gemmoderivato diminuisce soprattutto i livelli di colesterolo totale.  Agisce inoltre sulla coagulazione del sangue, riducendo la tendenza a formare trombi. Corregge infine certe sindromi aterosclerotiche, soprattutto quelle renali causa di ipertensione severa. È complementare dell’Olea europea, di cui potenzia l’azione ipotensiva ed antisclerosante.

Per ottenere questi risultati, il macerato glicerico 1 DH di Prunus Amygdalus deve essere assunto per un periodo di tempo compreso fra i 2 e i 4 mesi.

Uso: 50 gocce 2 volte al dì, oppure 30 gocce per 3 volte al dì se assunto insieme ad Olea Europea MG 1 DH.

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