UCRAINA: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), CEREALI E SEMI OLEOSI STRATEGICI QUANTO GAS E PETROLIO

(riproduzione riservata)

“‘vanno poste le condizioni per spingere al massimo i raccolti di cereali e semi oleosi nell’unione europea, modificando le regole vigenti. l’aumento della produzione e’ indispensabile per compensare il blocco delle importazioni dall’ucraina e dalla federazione russa. e tutto il settore agroalimentare va incluso tra quelli destinatari dei provvedimenti allo studio per il ‘caro energia”. queste le richieste avanzate dal presidente della confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, in vista delle misure annunciate dalla commissione ue per limitare l’impatto economico determinato dalla crisi in ucraina”, rende noto un comunicato di confagricoltura. “i segnali che arrivano dai mercati sono chiarissimi”, afferma GIANSANTI, che evidenzia: “la meta’ del mais importato dalla ue arriva dall’ucraina che lo scorso anno, di questi tempi, ne esportava circa 3,5 milioni di tonnellate al mese. ora i movimenti sono bloccati. cereali e semi oleosi sono diventati quindi un asset strategico, come il gas ed il petrolio, ma con una sostanziale differenza. nell’unione abbiamo il potenziale per aumentare rapidamente la produzione agricola”. “alle mancate importazioni da ucraina e federazione russa dobbiamo aggiungere la drastica contrazione dei raccolti in ucraina”, rileva il presidente di confagricoltura, che aggiunge: “e la cina ha autorizzato di recente la ripresa delle importazioni di grano dalla federazione russa, bloccate da tempo per ragioni fitosanitarie”. “per i cereali possiamo soddisfare l’aumento del fabbisogno negli stati membri”, afferma GIANSANTI, che spiega: “ma la ue e gli stati uniti saranno chiamati anche a rispondere alla richiesta dei paesi terzi, piu’ dipendenti dalle importazioni da ucraina e federazione russa”. “la situazione e’ particolarmente delicata nell’area del mediterraneo dove, dai dati disponibili, risulta che le scorte utilizzabili coprono il fabbisogno solo fino alla prossima estate”, evidenzia GIANSANTI. “nel caso della tunisia, ad esempio, per confagricoltura, gli acquisti di grano ucraino e russo incidono tradizionalmente per quasi il 60% sul totale delle importazioni di settore”, sottolinea il comunicato, nel concludere che “nel 2021 il grano raccolto in ucraina ha coperto il 30% dell’import totale dell’egitto”.