UCRAINA: PRANDINI (COLDIRETTI), NECESSARI INTERVENTI URGENTI E STRUTTURALI PER AUTOSUFFICIENZA UE

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“per la prima volta dall’inizio della guerra il prezzo del grano scende dell’8% in un solo giorno ma si riducono anche le quotazioni sul mercato di mais (-2%) e soia (-0,2%) destinate all’alimentazione animale, nonostante il permanere delle tensioni internazionali con lo stop alle esportazioni deciso dall’ungheria e dall’ucraina e le difficolta’ dei trasporti dal mar nero dovute al conflitto tra russia e ucraina”: e’ quanto emerge dall’analisi della coldiretti alla borsa merci future di chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale del commercio delle materie prime agricole e le cui quotazioni restano cmunque ai massimi. “un andamento – sottolinea la coldiretti – che non significa il superamento delle difficolta’, ma piuttosto l’accresciuto interesse speculativo sul mercato delle materie prime agricole. “una speculazione sulla fame che nei paesi piu ricchi provoca inflazione e poverta’ mentre nei paesi meno sviluppati gravi carestie e rivolte. una situazione che – ribadisce la coldiretti – aggrava l’emergenza in italia che e’ un paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo: produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. “siamo di fronte ad una nuova fase della crisi, dopo l’impennata dei prezzi arriva il rischio concreto di non riuscire a garantire l’alimentazione del bestiame” avverte PRANDINI nel precisare che “da salvare ci sono tra l’altro 8,5 milioni di maiali, 6,4 milioni di bovini, oltre 6 milioni di pecore e centinaia di milioni di polli e tacchini”.”la pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranita’ alimentare come cardine strategico per la sicurezza” afferma PRANDINI nel chiedere “interventi urgenti e scelte strutturali per rendere l’europa e l’italia autosufficienti dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo”. la stessa politica agricola comune (pac) e il pnrr oggi sembrano gia’ inadeguati a rispondere alle esigenze del tempo nuovo che stiamo vivendo e – continua PRANDINI – vanno modificati eliminando ad esempio l’obiettivo del 10% di terreni incolti previsto nella strategia biodiversita’.