(riproduzione riservata)
“non sono piu’ rinviabili misure urgenti su pensioni, sanita’ e servizi, per evitare che milioni di anziani, a partire da quelli con assegni al minimo, precipitino in una condizione d’indigenza, strozzati da caro-energia, inflazione ‘di guerra’ e strascichi della pandemia. questo l’appello di alessandro DEL CARLO, confermato nella carica di presidente nazionale di anp, l’associazione nazionale pensionati di cia-agricoltori italiani, dall’VIII assemblea elettiva che si e’ conclusa oggi al centro congressi roma eventi”, rende noto un comunicato di anp-cia. “nelle sue prime parole dopo la rielezione, il richiamo alla situazione in ucraina: ‘la guerra ha sempre solo provocato morte, distruzione, sofferenze tra le popolazioni coinvolte – ha detto-. e l’agricoltura e’ il settore piu’ colpito, con la devastazione di territori, campi, produzioni, che vuol dire meno cibo e meno sicurezza alimentare a livello mondiale'”, riporta il comunicato. per questo, ha ribadito DEL CARLO, “mentre si intensificano le iniziative di solidarieta’ e di accoglienza verso i profughi in fuga, bisogna insistere per arrivare a una nuova vera trattativa che garantisca stabilita’ e diritti per tutti”. “la pace e’ un principio non negoziabile, e’ una precondizione per ogni societa’ affinche’ ci siano liberta’ e democrazia, per costruire il futuro”, ha sottolineato DEL CARLO. “intanto, le conseguenze della guerra sono piombate sull’economia italiana ancora traballante dopo due anni di pandemia, con l’aumento grave e immediato dei prezzi dei beni essenziali, cominciando da quelli alimentari, che vanno oltre i livelli di inflazione al 6,7% e sfociano nella speculazione”, spiega il comunicato. “un ulteriore aggravio che fa salire ancora il costo della vita, aggiungendosi al caro-bollette, al rialzo dei carburanti e ai postumi del covid. rischiano di saltare i bilanci di aziende e famiglie, ma soprattutto per i redditi bassi come i pensionati al minimo, la situazione e’ diventata completamente insostenibile”, ha spiegato il presidente di anp. “proprio da questi nodi, e’ partita la tavola rotonda ‘ripartiamo dal territorio. anziani protagonisti: pensioni, sanita’ e servizi’, in occasione dell’assemblea, con numerosi ospiti istituzionali”, informa il comunicato, nel precisare che “oltre a DEL CARLO, sono intervenuti monsignor vincenzo PAGLIA, presidente della commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana del ministero della salute; tiziana NISINI, sottosegretaria al ministero del lavoro e delle politiche sociali (in video); anna lisa MANDORINO, segretaria generale di cittadinanzattiva; dino SCANAVINO, presidente nazionale di cia”. “obiettivo di anp lavorare insieme alle istituzioni per aprire una nuova stagione di investimenti e di riforme sul fronte delle pensioni e della sanita’, per dare respiro e dignita’ ai milioni di anziani in difficolta’, in particolare nelle aree interne del paese”, spiega il comunicato. “bisogna prima di tutto aumentare le pensioni al minimo, che in italia riguardano una platea di oltre 1,7 milioni di anziani, di cui un terzo sono ex agricoltori (circa 455.000), passando dai 524 euro di oggi a 780 euro mensili”, afferma il comunicato. “l’assegno pensionistico attuale non solo e’ tecnicamente inadeguato, ovvero sotto tutti i parametri previsti dalle norme nazionali ed europee sui livelli di poverta’ ma e’ moralmente e socialmente ingiusto”, ha affermato DEL CARLO, nell’evidenziare che “i pensionati al minimo sono stati dimenticati da tutti i numerosi provvedimenti che il governo ha fatto durante l’emergenza covid, nonostante per loro siano aumentati disagi e bisogni materiali”. “altrettanto necessario, secondo anp-cia, e’ ridurre la tassazione sulle pensioni, anche con l’estensione della no tax area fino a tre volte il minimo; rivedere i criteri di accesso alle pensioni di cittadinanza, che hanno impedito alla stragrande maggioranza dei pensionati di beneficiarne; prevedere diritti fiscali per gli incapienti che, con la normativa attuale, non possono detrarre oneri, spese e familiari a carico; estendere e stabilizzare la 14esima mensilita’, in modo che diventi parte integrante della prestazione pensionistica; superare le incertezze interpretative sull’ape social per gli agricoltori circa la possibilita’ di andare in pensione anticipatamente senza penalizzazioni, riconoscendo il carattere usurante del lavoro svolto; modificare ‘opzione donna’ superando difformita’ di trattamento sbagliate; istituire una ‘pensione base o di garanzia’ per i giovani”, sottolinea il comunicato. “se vogliamo compiere un vero ricambio generazionale in agricoltura, oggi bloccato sotto il 9%, dobbiamo costruire un ponte economico, finanziario e culturale tra i giovani che si avvicinano alla terra e chi la lascia per andare in pensione “, ha affermato SCANAVINO, nell’evidenziare che “quando si dice che il settore primario e’ determinante, bisognerebbe essere coerenti, calibrando le politiche connesse a 360 gradi”. “la questione delle pensioni al minimo assume oggi un carattere di emergenza vera e propria con l’aumento del costo della vita”, ha detto NISINI, secondo la quale “il decreto ucraina, con gli aiuti sulle bollette, e’ un primo passo ma non basta”. “ci impegneremo per ridurre progressivamente il carico fiscale sulle pensioni”, ha aggiunto la sottosegretaria. “durante la pandemia, gli anziani hanno pagato il prezzo piu’ alto, anzitutto di vite umane (il 90% dei deceduti aveva piu’ di 65 anni), senza contare che spesso precauzioni e distanziamento hanno significato isolamento sociale, oltre al peggioramento delle condizioni materiali nelle situazioni di maggiore fragilita’”, ricorda il comunicato, nel sottolineare che “il covid ha anche reso chiara ed evidente l’importanza del servizio sanitario nazionale, un patrimonio che pero’ va migliorato, riqualificato e potenziato, utilizzando bene i 19,7 miliardi destinati dal pnrr, per assicurare l’uguaglianza nell’accesso ai servizi senza discriminazioni sociali o territoriali”. “per anp-cia, questo significa investire sulla sanita’ territoriale, l’assistenza domiciliare e i servizi di prossimita’; puntare sulla diffusione adeguata di strutture poliambulatoriali e multifunzionali come le case di comunita’; aprire farmacie rurali che possano svolgere molteplici servizi nelle aree interne; sviluppare la telemedicina; assicurare servizi per la non autosufficienza e le cronicita’”, spiega il comunicato, che aggiunge: “oltre, naturalmente, a recuperare tutti i ritardi accumulati a causa dell’emergenza: cure ordinarie, visite specialistiche, operazioni chirurgiche. infine, occorre accrescere il potenziale dei servizi territoriali facendo leva sui soggetti del territorio, dalle associazioni di volontariato alle aziende che fanno agricoltura sociale”. “alcuni mesi fa ho consegnato al premier mario DRAGHI la ‘carta dei diritti degli anziani e dei doveri della societa’”, ha reso noto monsignor PAGLIA, che ha proseguito: “vogliamo gli anziani al centro, nelle loro case, nei quartieri, nelle grandi citta’, cosi’ come nei comuni delle aree interne a rischio di spopolamento. bisogna reinventare il senso della vecchiaia, con i suoi diritti, e per questo la riforma prevede ad esempio visite mediche gratuite dopo gli 80 anni, cosi’ come cure palliative domestiche a tutti dove ci sono problemi di assistenza. ma poi bisogna riattivare le reti sociali, incentivare il co-housing, costruire centri diurni attrezzati per anziani con demenze o altre patologie croniche, ripensare il ruolo delle rsa’. il progetto di riforma “sara’ affidato a un disegno di legge delega e a una cabina di regia. noi anziani dobbiamo fare un’alleanza larga, diventare massa critica”, ha precisato PAGLIA. “questa rielezione per me e’ un onore e una grande responsabilita’ nei confronti degli oltre 400mila iscritti dell’associazione”, ha concluso DEL CARLO, nel sottolineare che “anp continuera’ a battersi per la difesa dei pensionati, per assegni dignitosi e servizi sociosanitari adeguati nelle aree rurali, per un welfare di comunita’ e per la tutela del ruolo sociale degli anziani nella societa’”.