CIA, MILLE AGRICOLTORI IN PIAZZA A VENTURINA (LI), FARE DI PIU’ CONTRO SHOCK RINCARI

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“aumenti record di materie prime ed energia, costi di produzione alle stelle, mercati in agitazione, inflazione galoppante. l’agricoltura italiana rischia ogni giorno il cortocircuito: per questo serve rendere strutturali le misure emergenziali messe in campo dal governo e costruire un vero e proprio piano straordinario d’azione a bruxelles, come per la pandemia, che affronti in un’ottica di lungo periodo le ripercussioni della guerra in ucraina”, afferma un comunicato di cia-agricoltori italiani, che lancia questo appello “dalla nuova grande manifestazione organizzata a venturina terme (livorno)”, precisa il comunicato. “quasi mille agricoltori radunati in piazza da tutte le regioni del centro italia per dire ‘basta!’ e chiedere interventi specifici a sostegno dei settori piu’ colpiti dagli effetti del conflitto, come gli allevamenti e i cereali, ma anche per agire finalmente su problemi annosi, dal proliferare incontrollato della fauna selvatica aggravato dall’emergenza peste suina allo spopolamento delle aree rurali”, spiega il comunicato. “terzo e ultimo appuntamento di un’ambiziosa roadmap che ha visto mobilitarsi le sedi cia di tutta italia, dalla prima iniziativa al nord a rossiglione a quella al sud a scanzano jonico, oggi e’ toccato ai produttori di toscana, marche, umbria, lazio e abruzzo – in corteo con circa 100 trattori – ribadire le preoccupazioni per un settore che ormai si ritrova a lavorare in perdita, dopo due anni di pandemia devastante, per l’eccezionale aumento dei costi produttivi (dal +120% delle bollette energetiche al +170% dei fertilizzanti), tra le incertezze dei mercati e le speculazioni finanziarie”, sottolinea il comunicato. “ecco perche’, secondo cia, se le prime misure del governo destinate al settore sono state mirate e opportune, dal credito d’imposta per l’acquisto di carburanti ed energia elettrica alla ristrutturazione dei mutui agrari, ora e’ importante che siano migliorate e implementate, in sede di conversione dei decreti, per renderle strutturali”, spiega il comunicato, che evidenzia: “altrettanto necessario, per l’organizzazione, e’ uno sforzo aggiuntivo in termini di risorse per prevedere: incentivi alla semina, anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali; incentivi ai consumi agroalimentari, a partire dalle fasce piu’ deboli della popolazione; pacchetto di interventi mirati di credito agevolato per le piccole e medie imprese; incentivi a multifunzionalita’ e diversificazione delle imprese agricole; sostegno alle attivita’ agrituristiche, anche tramite voucher per il rilancio dei flussi turistici nelle aree interne”. “a livello europeo, dopo il primo passo rappresentato dalle recenti decisioni assunte a bruxelles, occorre promuovere e adottare iniziative di piu’ ampio respiro: rimodulare, anche temporaneamente, gli obiettivi del green deal, con particolare riferimento alla strategia farm to fork; semplificare e velocizzare l’erogazione dei contributi comunitari (pac, psr; ocm, etc); favorire una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune; introdurre strumenti di gestione del rischio in grado di calmierare la volatilita’ dei prezzi e di garantire la stabilita’ dei redditi degli agricoltori”, sottolinea il comunicato, che prosegue: “per cia, quindi, bisogna andare avanti a tutelare il settore, che solo in centro italia conta quasi 180.000 imprese, recuperando e salvaguardando il potenziale produttivo agricolo. il che vuol dire affrontare anche vecchie problematiche mai risolte, come una piu’ efficiente gestione delle risorse idriche, con un sistema e una programmazione adeguate ai fabbisogni delle imprese. e poi riequilibrare una volta per tutte la presenza faunistica, con i cinghiali che hanno superato quota 2 milioni, attraverso una riforma radicale della legge 157/92, per abbassare drasticamente la pressione sulle aziende agricole che contano danni milionari. allo stesso tempo, serve arginare la diffusione in altri territori della peste suina africana, con un piano di riduzione degli ungulati e un quadro finanziario adeguato a mitigare e risarcire le perdite degli agricoltori”. “c’e’ bisogno di una gestione equilibrata ed equa dei fondi del pnrr e della pac, realmente attenta alle esigenze del settore; nonche’ contrastare i fenomeni di abbandono delle aree interne, rafforzando infrastrutture e servizi, rendendo accessibili e fruibili le opportunita’ della digitalizzazione, rilanciando il ruolo della banca della terra per favorire il ricambio generazionale e puntando su distretti rurali e comunita’ del cibo. tutte necessita’ particolarmente sentite lungo la dorsale appenninica, dove l’agricoltura rappresenta il principale volano dei sistemi economici e assicura il presidio del territorio”, spiega il comunicato. “con la mobilitazione di oggi in centro italia si chiude il ciclo di manifestazioni proclamate dalla confederazione dal nord al sud del paese per ribadire che l’agricoltura non si puo’ fermare”, ha detto il presidente nazionale di cia, dino SCANAVINO. “siamo il settore primario proprio perche’ assicuriamo il cibo, ma la guerra in ucraina sta sconvolgendo ancora di piu’ quotazioni e mercati, con la conseguenza che tantissime imprese sono in affanno o a rischio default”, ha sottolineato SCANAVINO, nel concludere che “per questo servono interventi straordinari da parte delle istituzioni per difendere il comparto e garantire la sicurezza alimentare”.