I VINI SOLIDALI ANTIDOTO CONTRO GUERRA E CRISI IL TREND RESISTE ANNUNCIA LA CIA A VINITALY

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“l’economia sociale che ruota intorno al mondo del vino puo’ generare l’antidoto contro ogni guerra e crisi. a dimostrarlo e’ la forza di circa 2.000 aziende agricole italiane orientate al welfare rigenerativo, curando vigneti e producendo vini in quasi la meta’ dei casi. hanno superato due anni di emergenza sanitaria e, adesso, resistono agli effetti del conflitto in ucraina. anche di questo si e’ parlato al vinitaly di cia-agricoltori italiani che nella 54° edizione del salone ha confermato l’evento con la sua ong ases-agricoltori solidarieta’ e sviluppo e il forum nazionale agricoltura sociale”, rende noto un comunicato di cia. “i vini solidali, in costante ascesa negli ultimi 10 anni prima della pandemia e con volumi e valore in aumento, rispettivamente del 10% e del 5%, hanno conquistato dal 2019 quote importanti di interesse con la scelta degli italiani di un’etichetta solidale ogni tre acquistate”, rileva il comunicato. “e’ accaduto in parallelo con lo sviluppo del consumo domestico, cresciuto del 61% sul totale, pari a 208 milioni di bottiglie di origine nazionale stappate nel 2021, con la richiesta sempre maggiore di produzioni locali e l’attenzione ad acquisti consapevoli e responsabili”, spiega il comunicato. “secondo cia, dunque, il vino made in italy ha trovato nelle fattorie sociali un trend di peso, per l’impegno nel sostenere e favorire il recupero di soggetti in difficolta’, come disabili, immigrati e donne vittime di violenza, ma anche nel recuperare terreni confiscati”, continua il comunicato. “e’ questo il carattere distintivo di aziende che operano sul territorio, seguono un approccio ispirato dalla solidarieta’ e che, soprattutto, rendono i piu’ deboli concretamente protagonisti nella realizzazione di produzioni di qualita’, capaci anche di attrarre buyer esteri”, evidenzia il comunicato, nel precisare che “allo stesso tempo, poi, sono sostenibili per natura e, quindi, contribuiscono al green deal ue, avendo da sempre una spiccata predisposizione per il biologico che, tra l’altro, nel comparto del vino e’ in crescita del 50%”. “le produzioni vitivinicole che vengono dall’agricoltura sociale fanno economia attraverso reti di comunita’ e questo, oggi piu’ che mai, e’ un aspetto fondamentale che difendono attraverso il buono, il giusto e il pulito”, ha detto giuliano CIANO, presidente del forum. “al vinitaly e’ importante raccontare di vini che sono eccellenze per il palato, ma anche per il modo in cui fanno agricoltura”, ha detto la presidente di ases-cia cinzia PAGNI, nell’evidenziare che “anche quest’anno, le etichette presentate sono il frutto di un consolidato legame con i territori di appartenenza e di rapporti con le fasce piu’ deboli e fragili della comunita’”. “nei vini solidali c’e’ il valore aggiunto di un’agricoltura non solo garante della sicurezza alimentare e della cura del paesaggio, ma anche in grado di promuovere inclusione sociale e nuovo welfare, difesa dei diritti e delle opportunita’ per tutti, dalle citta’ alle campagne, contro ogni forma di marginalita’”, ha concludo PAGNI.