CIA A MACFRUT, SETTORE ORTOFRUTTICOLO PIU’ SOSTENIBILE SE SMART PNRR GUIDI SVOLTA AGRITECH

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“precisione, monitoraggio e controllo, ma prima di tutto connessione. sono questi gli asset strategici alla base della rivoluzione innovativa, e anche green, del settore ortofrutticolo nazionale che, non diversamente da tutta l’agricoltura, puo’ individuare nella svolta 4.0 strumenti e soluzioni smart, utili per fronteggiare i cambiamenti climatici, ma anche il post pandemia e l’impatto della guerra in ucraina”, ribadisce cia-agricoltori italiani in occasione di macfrut 2022 dove, con convegni e workshop, l’organizzazione ricorda di essere “tornata a riflettere sul ruolo chiave della tecnologia e del digitale per la sostenibilita’ dell’ortofrutta made in italy, in uno scenario critico nei campi e sui mercati”. sotto i riflettori la cia ha messo “tecnologie come la sensoristica applicata all’irrigazione – vista la siccita’ ormai endemica in italia con a rischio desertificazione il 20% del territorio e invasi che trattengono solo l’11% dei circa 300 miliardi di metri cubi di acqua annui – l’automazione per la gestione integrata delle colture e la protezione attiva dalle calamita’, siano esse eventi atmosferici avversi o attacchi di parassiti vegetali e animali; blockchain e tracciabilita’ delle produzioni, l’analisi dei dati, fondamentali per definire adeguati strumenti di gestione del rischio”. la cia fa notare che “software per macchine e attrezzature agricole che sul mercato, stando ai dati dell’osservatorio smart agrifood, hanno gia’ raggiunto quota 1,6 miliardi di euro di fatturato (+23% nel 2021 rispetto al 2020) e sono destinate a ulteriore sviluppo considerato l’input dato dagli incentivi fiscali per l’agricoltura 4.0, ora prorogati per tutto il 2022, e i 500 milioni di euro stanziati con il pnrr per progetti di investimento sulla digitalizzazione delle imprese agricole”. secondo l’organizzazione, tuttavia, “l’agricoltura 4.0 sara’ davvero promettente e funzionale, se il settore ortofrutticolo, tra i piu’ interessati all’innovazione tecnologica, sara’ messo nelle condizioni di recepire, in modo semplice e immediato, tutte le opportunita’ dello smart farming. serve, quindi, una reale e basilare possibilita’ di accesso alla tecnologia e al digitale che, oggi, su oltre 12 milioni di ettari di sau, riguarda comunque ancora solo il 6%”. infine “occorre, definitivamente, riconoscere, in modo organico e aggregato, la proprieta’ dei dati raccolti nei campi. un percorso verso la governance ue dei big data, piu’ equa e inclusiva per gli agricoltori”, sottolinea la cia che, con i suoi giovani imprenditori agricoli di agia, lo sta proponendo per la definizione del data governance act. oggi, sottolinea cia, “di fronte alle richieste incalzanti del green deal, nonostante le difficolta’ scatenate da due anni di covid e ora dal conflitto russia-ucraina, bisogna sostenere in modo piu’ puntuale la transizione 4.0 delle oltre 300 mila aziende del settore ortofrutticolo”, avverte l’orgnaizzazione. “in particolare, supportando l’alfabetizzazione allo smart farming, ma anche la gestione e l’interpretazione dei dati raccolti; processi culturali, prima che formativi, che cia considera possibili solo grazie al contributo di big player del settore, come la stessa organizzazione sta facendo nel primo caso, avvalendosi della partnership con image line, ruralset e xfarm e, nel secondo, della competenza di ri.nova societa’ che investe nel monitoraggio territoriale per la riduzione dei rifiuti prodotti e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse. stimolando, altresi’, il settore ortofrutticolo con progetti ue, come life ada, per promuovere la resilienza ai cambiamenti climatici delle piu’ importanti filiere agricole e agroalimentari nazionali”, sottolinea l’organizzazione.