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“nuovi strumenti per rendere protagonista il settore agroalimentare nella lotta al cambiamento climatico: questo l’obiettivo raggiunto dal progetto geco2, partito nel 2019 e giunto alla fase conclusiva, con la presentazione del report finale a macfrut. il punto di partenza di geco2 e’ il ruolo attivo che il settore agroalimentare, uno dei piu’ colpiti dal riscaldamento globale, e’ in grado di giocare per la riduzione dell’anidride carbonica nell’aria. sono 158 le aziende agricole italiane e croate che hanno partecipato a geco2, per un totale di 205 campi sperimentali estesi su 1.877 ettari. le aziende erano dislocate in emilia-romagna (32), puglia (23), molise (5), marche (21), dubrovnik (24), zara (34) e spalato (19). tra i soggetti coinvolti grandi realta’ della produzione ortofrutticola, come apofruit, e coop italia, che ha deciso di sostenere l’iniziativa. i settori coinvolti sono stati quelli della frutticultura, della viticultura e della ulivicultura. il valore medio di sequestro di co2 equivalente per ettaro nei campi di geco2 e’ stato di 3 tonnellate. in totale le attivita’ svolte dal 2019 a oggi hanno portato allo stoccaggio di oltre 6.500 tonnellate di anidride carbonica”, informa un comunicato di legacoop romagna. “questo progetto evidenzia che la cattura della co2 e’ possibile in agricoltura e che genera crediti interessanti per il reddito degli agricoltori. il mercato volontario puo’ funzionare perche’ c’e’ interesse da parte delle imprese a sostenere le filiere agricole piu’ sostenibili”, ha detto il presidente di legacoop agroalimentare nazionale cristian MARETTI.