MANTEGAZZA (UILA), BENE DRAGHI SU REVISIONE TRATTATI, RIVEDERE ANCHE PAC E TRANSIZIONE ECOLOGICA

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“nessuno intende rinnegare la scelta della transizione ecologica ma, alla luce delle tragiche novita’ che l’europa sta vivendo, tempi e modi di questa transizione vanno rapidamente ripensati. il mondo ha fame e le persone non hanno risorse sufficienti ad arrivare a fine mese. confermare scelte che nella nuova realta’ risultano sbagliate, vuol dire rischiare forti tensioni sociali e l’aumento di disuguaglianze che gia’ oggi sono evidenti”, afferma il segretario generale della uila-uil stefano MANTEGAZZA. “concordiamo pienamente con la posizione espressa ieri dal presidente del consiglio mario draghi a bruxelles e siamo anche noi convinti che le istituzioni europee siano inadeguate rispetto alla nuova realta’ con cui oggi dobbiamo fare i conti e che occorra una transizione verso un modello economico e sociale piu’ giusto e sostenibile che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso, dall’economia, all’energia, alla sicurezza, anche con un percorso che porti alla revisione dei trattati”, aggiunge il segretario generale nel sottolineare che: “soprattutto, riteniamo che questa esigenza valga anche per la politica agricola comune e che occorra una mobilitazione a livello europeo di sindacati e imprese per chiedere un cambiamento di rotta”. “non abbiamo elementi utili per stabilire quale sia la modalita’ migliore per aggiornare la pac rispetto alla nuova, tragica, realta’ europea: non sappiamo se sia piu’ utile un rinvio di 12 mesi o se si possa intervenire subito per correggere una serie di scelte e di obiettivi che appartengono al copione di un film che non esiste piu’. abbiamo una unica certezza: il treno della pac, come la locomotiva di una nota canzone di GUCCINI, corre su un binario morto e rischia di far deragliare tutta l’agricoltura europea. un esempio su tutti la riduzione dell’uso dei pesticidi, del 50% entro il 2030, porta con se’ una riduzione della produzione, in quantita’ e qualita’ e un aumento dei prezzi che oggi, a maggior ragione, l’unione non puo’ permettersi”, conclude MANTEGAZZA.