ORTOFRUTTA: E’ RECORD EXPORT A 5,6 MILIARDI SOTTOLINEA COLDIRETTI A MACFRUT

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“con quasi 5,6 miliardi di euro (+8%) e’ record storico per la frutta e la verdura made in italy all’estero con le esportazioni che hanno raggiunto nel 2021 il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo, ma il risultato e’ ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto che pesa su un settore dove il conto della logistica arriva ad incidere fino al 30-35% per i prodotti freschi”, afferma la coldiretti sulla base di una propria analisi “su dati istat all’apertura del macfrut, fruit & veg professional show di rimini allo stand coldiretti, padiglione b5 – stand 075 con la presenza del presidente nazionale ettore PRANDINI”. “i prodotti ortofrutticoli made in italy che in valore crescono di piu’ all’estero sono le albicocche (+75%), le mele (+5%), i kiwi (+2%), i pomodori (+10,5%), le lattughe (+4%), i cavoli (+10%), stabile l’uva (+0,4%) mentre calano gli agrumi (-9%) e le patate (-15,6%)”, rileva la coldiretti. “i consumatori che apprezzano di piu’ frutta e verdura italiane sono i tedeschi che mettono nel loro carrello della spesa quasi 1/3 (30,4%) di tutto quello che viene spedito all’estero dal belpaese con un valore che sfiora 1,7 miliardi nel 2021 in crescita del 5%. dietro la germania si piazza la francia con oltre 580 milioni di euro di acquisti di ortofrutta italiana seguita dall’austria con quasi 354 milioni”, continua la coldiretti, nell’evidenziare che “il trend rialzista coinvolge, nonostante le difficolta’ legate alla brexit, anche il regno unito dove i consumi crescono del 7,7% per un carrello della spesa che vale oltre 279 milioni di euro”. “e, prima che le truppe russe scatenassero l’inferno con l’invasione militare, l’andamento positivo coinvolgeva anche l’ucraina con una crescita del 4% degli acquisti”, aggiunge la coldiretti. “in questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica, con l’italia che deve gia’ affrontare per il trasporto merci una spesa aggiuntiva di 13 miliardi di euro rispetto ai concorrenti degli altri paesi”, sottolinea la coldrietti, nel precisare che “in italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante e’ pari a 1,12 euro al chilometro, piu’ alto di nazioni come la francia (1,08 euro/chilometro) e la germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realta’ dell’europa dell’est: in lettonia il costo dell’autotrasporto e’ di 0,60 euro al chilometro, in romania 0,64 euro/chilometro; in lituania 0,65 euro/chilometro, in polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di coldiretti su dati del centro studi divulga”. “in tale ottica e’ determinante agire sui ritardi strutturali dell’italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocita’, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, evidenzia il presidente della coldiretti ettore PRANDINI nel concludere che “il caro energia ha aumentato il gap competitivo del nostro paese”. “guerra in ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta italiana a +51% ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. e’ quanto emerge dall’analisi di coldiretti su dati crea. la crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che e’ la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che e’ sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. uno scenario preoccupante per il settore ortofrutticolo nazionale che garantisce all’italia 440mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale, grazie all’attivita’ di oltre 300mila aziende agricole su piu’ di un milione di ettari coltivati in italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli dop e igp”, spiega coldiretti. “il balzo dell’energia ha fatto impennare i costi, dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese piu’ che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%), mentre si allungano anche i tempi di consegna. in difficolta’ e’ pero’ l’intera filiera che si e’ trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro che costa oltre il 30% in piu’ rispetto allo scorso anno ma si registra un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi coldiretti. ma i prezzi degli ordini cambiano ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali”, conclude coldiretti. “per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano e’ necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro. occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. ma occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccita’ ma bisogna anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che devasta le colture costringendo in molte zone interne all’abbandono dei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversita’ e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”, ha detto PRANDINI.