ANBI, NOMISMA ATTESTA VALORE ECONOMICO SERVIZI AMBIENTALI DA IRRIGAZIONE IN TERRITORIO FELSINEO

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“e’ l’autorevole istituto di ricerca nomisma ad attestare il valore anche economico dei servizi complementari, svolti dall’irrigazione per l’ambiente: un suo studio, presentato recentemente a bologna, stima, in almeno 2.700.000 euro, i benefici ecosistemici apportati al territorio felsineo, dove il consorzio di bonifica renana irriga circa 20.000 ettari; si tratta del 25% dei suoli coltivati e potenzialmente irrigui nel locale bacino del fiume reno, dove il valore economico dell’agricoltura ‘bagnata’ e’ stimato in 18.900.000 euro, cioe’ ben il 40% del valore complessivo della produzione primaria del territorio”, rende noto un comunicato di anbi. “il lavoro, che ha sperimentato un metodo di valutazione economica dei servizi ecosistemici, dimostra come i 4 milioni di euro, investiti dalla bonifica renana per l’irrigazione, generano almeno 2.700.000 euro in termini di benefici multipli, quali biodiversita’, habitat, paesaggio per tutta la collettivita’ bolognese”, precisa marco MARCATILI, responsabile sviluppo e sostenibilita’ di nomisma. “l’attestazione di un accreditato istituto di ricerca e’ quantomai importante, perche’ c’e’ ancora scarsa consapevolezza sul legame tra attivita’ irrigua e benefici ambientali”, sottolinea francesco VINCENZI, presidente di anbi, secondo il quale “per superare questo gap vanno segnalate la crescente diffusione dei bilanci ambientali fra i consorzi di bonifica ed irrigazione, nonche’ la certificazione goccia verde, voluta da anbi per attestare la sostenibilita’ idrica delle produzioni agroalimentari”. “tra i benefici ambientali dovuti all’agricoltura irrigua ci sono la ricarica diffusa delle falde freatiche ed il ritorno della risorsa idrica nel ciclo naturale, ma anche la fitodepurazione, il contrasto alla subsidenza , la regolazione del microclima locale e la riduzione dell’effetto ‘isola di calore’, la conservazione del paesaggio rurale storico e la permanenza delle colture irrigue tradizionali”, evidenzia il comunicato. “degli 80 milioni di metri cubi di acqua, distribuiti dal reticolo idraulico consortile, l’85% e’ derivato dal fiume po attraverso il canale emiliano romagnolo; almeno 35 milioni di metri cubi di risorsa idrica sono fruiti direttamente dagli ecosistemi e dalle zone umide, connessi al reticolo dei canali irrigui”, rileva paolo PINI, direttore del consorzio di bonifica renana. “nell’area metropolitana bolognese ci sono 2.500 ettari destinati a valle o area umida, la cui biodiversita’ e’ garantita dal mantenimento di adeguati livelli idrici, nonostante la siccita’ in annate come questa”, spiega valentina BORGHI, presidente dell’ente consortile, nel sottolineare che “si tratta, quindi, di una funzione ambientale svolta direttamente dal sistema irriguo consortile”. “lo studio di nomisma conferma che senza acqua, e quindi irrigazione, non solo non puo’ esserci agricoltura, ma muore pure la natura”, afferma massimo GARGANO, direttore generale di anbi, che conclude: “da qui, la necessita’ di incrementare le riserve idriche attraverso la realizzazione di invasi multifunzionali come i 10.000, in collina e pianura, previsti dal piano laghetti proposto insieme a coldiretti”.