COLDIRETTI, USA VOGLIONO INVADERE UE CON FALSO GRANA&C A RISCHIO 16,6MLD ATTENZIONE A CIBO SINTETICO

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“gli stati uniti vogliono invadere il mercato europeo e italiano con le imitazioni a stelle e strisce delle specialita’ nazionali, dal grana al parmesan, mettendo in pericolo una dop economy made in italy che vale oggi 16,6 miliardi di euro. a lanciare l’allarme sono coldiretti e filiera italia al summer fancy food 2022 il piu’ importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialita’ alimentari a new york city presso il javits center, con le eccellenze del made in italy a tavola protagoniste a padiglione italia (level 3, stand n.2717)”, rende noto un comunicato di coldiretti. “nel rapporto 2022 sulle stime del commercio nazionale americano l’ufficio del rappresentante usa al commercio (ustr) attacca il sistema europeo delle indicazioni geografiche (dop e igp) con l’accusa di costituire una vera e propria barriera d’accesso al mercato europeo per i prodotti a stelle e strisce che si basano, al contrario, sui nomi comuni”, spiega il comunicato. “gli americani, in pratica, non solo non riconoscono il diritto dei produttori italiani a vedere tutelati dalle imitazioni negli states prodotti come il parmigiano reggiano dop o il prosciutto di parma, ma vorrebbero che sui mercati ue si potessero vendere in piena liberta’ prodotti con nomi che richiamano esplicitamente le specialita’ casearie piu’ note del belpaese senza averci nulla a che fare, dalla mozzarella alla ricotta, dal provolone all’asiago, dal parmesan al romano ottenuto pero’ senza latte di pecora, fino alla mortadella ‘bologna’, nonostante si tratti con tutta evidenza di imitazioni delle piu’ note specialita’ italiane”, afferma il comunicato, nel sottolineare che “a differenza delle produzioni dop quelle statunitensi non rispettano peraltro i rigidi disciplinari di produzione dell’unione europea che definiscono tra l’altro, le aree di produzione, il tipo di alimentazione e modalita’ di trasformazione”. “a fare pressione sul governo usa affinche’ metta fine al ‘tentativo ue di monopolizzare i termini generici di cibo e bevande’ e’ in particolare il consorzio dei nomi comuni (consortium for common food names), che lo scorso dicembre ha gia’ ottenuto una preoccupante vittoria ‘casalinga’ sul formaggio svizzero gruyere”, continua il comunicato. “la corte distrettuale degli stati uniti per il distretto orientale della virginia ha, infatti sentenziato che il termine ‘gruyere’ relativo al tipico formaggio svizzero puo’ essere utilizzato come nome comune per identificare lo stile di un formaggio proveniente da qualsiasi luogo e non dalla regione elvetica”, informa il comunicato, nel ricordare che “lo stesso consorzio aveva presentato lo scorso anno domande di registrazioni dei tre marchi ‘asiago’, ‘bologna’ e ‘parmesan’ in cile, anche qui per imporre i propri prodotti ‘generici’ a danno delle specialita’ italiane”. “forti di precedenti come questi, i produttori americani spingono ora sull’acceleratore per imporre la stessa visione anche sugli scaffali del vecchio continente, proprio mentre e’ in discussione la riforma del sistema ue delle indicazioni geografiche, nonostante un ipotetico elenco di ‘nomi comuni di prodotti alimentari’ sia assolutamente contrario ai principi fondamentali su cui e’ costruito il sistema internazionale dei diritti di proprieta’ intellettuale (dpi)”, evidenzia il comunicato, che aggiunge: “ma nel mirino ci sono paradossalmente anche gli accordi di libero scambio tra l’unione europea poiche’, secondo gli usa, accorderebbero protezione a una serie, peraltro il piu’ delle volte limitatissima, di prodotti dop e igp della ue”. “dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso made in italy alimentare che nel mondo ha raggiunto il valore di oltre 120 miliardi di euro”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, secondo il quale “la pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi e’ inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori”. “a suscitare ulteriore preoccupazioni e’ il fatto che l’attacco al made in italy di qualita’ si aggiunge alle sempre piu’ aggressive strategie di marketing delle multinazionali del cibo sintetico, che premono per imporre sui mercati di cibi di frankenstein, dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’ che potrebbe presto inondare il mercato europeo”, sottolinea il comunicato. “un’aggressione che, dietro slogan come ‘salviamo il pianeta’ e ‘sostenibilita”, nasconde l’obiettivo di arrivare a produrre alimenti facendo progressivamente a meno degli animali, dei campi coltivati, degli agricoltori stessi”, spiega il comunicato. “gli investimenti nel campo della biologia sintetica stanno crescendo molto negli ultimi anni e i nomi piu’ impegnati sono soprattutto noti per essere protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale, da bill GATES (fondatore di microsoft) ad eric SCHMIDT (cofondatore di google), da peter THIEL (co-fondatore di paypal) a marc ANDREESSEN (fondatore di netscape), da jerry YANG (co-fondatore di yahoo!) a vinod KHOSLA (sun microsystems)”, conclude il comunicato, nell’evidenziare che “l’esempio piu’ lampante e’ quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni”.