ENERGIA:CGBI, NASCE AGRI.BIO.METANO PER SOSTITUIRE GAS RUSSO CON BIOMETANO DA SOTTOPRODOTTI AGRICOLI

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“sostituire (in fretta) il gas russo con il biometano agricolo e’ l’obiettivo della filiera agri.bio.metano presentata a bologna dalla confederazione dei bieticoltori-cgbi, gruppo al vertice del comparto italiano dell’energia rinnovabile con 23 impianti biogas realizzati e oltre 200 gestiti in service”, rende noto un comunicato della cbgi. “agri.bio.metano diventa una realta’ grazie agli accordi siglati oggi con partner di rilievo del made in italy alimentare quali coprob-italia zuccheri, granarolo e fruttagel, per produrre insieme biometano sfruttando i sottoprodotti agricoli e agroindustriali”, hanno affermato gabriele LANFREDI e guglielmo GARAGNANI, presidente e vice presidente del gruppo cgbi, unione di anb e cnb, con una base associativa di 5.200 aziende agricole e zootecniche, nel precisare che “i progetti si sviluppano con la costituzione di societa’ consortili partecipate dai soggetti promotori, nell’intento comune di realizzare un modello di economia circolare, sostenibile e certificato in grado di generare valore economico e ambientale per tutta la filiera”. “la produzione di biometano della filiera agroenergetica potra’ sostituire una quota importante dei consumi interni di metano fossile”, hanno spiegato i vertici della confederazione dei bieticoltori. “inoltre, il digestato risultante dal processo produttivo verra’ usato come fertilizzante dalle aziende agricole conferenti in sostituzione ai concimi chimici, con una particolare collocazione e valorizzazione in agricoltura biologica”, aggiunge il comunicato. “cgbi mettera’ a disposizione dei progetti l’intera quota di spettanza polpe dei propri associati, ossia il residuo della lavorazione della barbabietola da zucchero ora utilizzato negli impianti biogas per la produzione di energia elettrica”, informa il comunicato. “la filiera dello zucchero italiano e’ da sempre attenta alla sostenibilita’ economica, sociale ed ambientale”, ha affermato claudio GALLERANI, presidente coprob-italia zuccheri, nel sottolineare che “negli ultimi anni stiamo puntando ad una bieticoltura sostenibile nel mutato contesto ambientale grazie a nuove genetiche, nuove tecniche colturali e alle semine autunnali per produrre di piu’ e in modo piu’ semplice, sviluppando al contempo sempre piu’ sinergie per un’economia circolare che consenta un miglior equilibrio tra produzione agroindustriale, energetica e fertilita’ dei suoli”. “il mondo agricolo, quello zootecnico in particolare e’ chiamato a giocare un ruolo rilevante nella transizione sostenibile”, ha detto il presidente di granarolo, gianpiero CALZOLARI, che ha proseguito: “con questo accordo la filiera dei 600 allevatori di granlatte trova partner solidi che hanno maturato una grande esperienza nella produzione di biogas e biometano. insieme potremo lavorare per un progetto che avra’ ricadute positive sul comparto agro-alimentare, promuovendo un modello economico fondato su sostenibilita’ e circolarita’ nell’utilizzo delle risorse”. “si tratta di un accordo intersettoriale, orientato a creare un’economia circolare su larga scala, come suggerito anche dagli sdgs-sustainable development goals”, ha aggiunto CALZOLARI. “anche l’impianto di biometano in fase di realizzazione ad alfonsine, nel ravennate, entra a far parte della filiera agri.bio.metano”, rende noto il comunicato. come osservato dal presidente di fruttagel, stanislao FABBRINO, “i residui della trasformazione dell’ortofrutta non sarebbero mai bastati per l’alimentazione del digestore, risultato che e’ stato invece raggiunto aggiungendo le sottoproduzioni agricole e la pollina avicola delle imprese riunite nella societa’ consortile”. “in questo modo verra’ avviato un processo produttivo circolare all’interno degli stabilimenti fruttagel per soppiantare il fossile con il biometano autoprodotto”, ha sottolineato FABBRINO. “gli agricoltori devono continuare ad aumentare produttivita’ e competitivita’ – e’ nel loro dna – e devono soddisfare le necessita’ di una popolazione in crescita, ma non solo, il conflitto russo/ucraino ha messo in evidenza numerose criticita’: prime fra tutte l’autosufficienza alimentare e la necessita’ di produrre energia a livello nazionale. gia’ oggi il settore agricolo contribuisce all’8,5% della produzione elettrica”, ha affermato il presidente nazionale di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, che ha concluso: “non e’ ancora abbastanza e come sempre agricoltori e allevatori faranno la loro parte. siamo qui oggi proprio per presentare questo progetto innovativo, in cui crediamo, che permettera’ di fare sistema per produrre energia rinnovabile da sottoproduzioni agricole, riducendo, in tempi brevi, la dipendenza dalle importazioni di energia”.