PESCA: FAI CISL, SETTORE IN GINOCCHIO PER IL CARO GASOLIO A RISCHIO 30 MILA LAVORATORI

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“ai pescatori italiani oramai non conviene piu’ uscire in mare: il costo del gasolio, da solo, arriva a coprire oltre il settanta per cento dei ricavi. l’aumento del costo del carburante sta mettendo in ginocchio tutto il settore, gia’ duramente colpito dalle limitazioni delle attivita’ imposte dalle autorita’ europee. siamo al fianco dei pescatori preoccupati dall’insostenibilita’ delle attuali condizioni di lavoro”, afferma in un comunicato il segretario generale della fai cisl onofrio ROTA. “gli aiuti deliberati nei mesi scorsi sono arrivati con lentezza e risultano insufficienti”, aggiunge il segretario nazionale patrizio GIORNI, che prosegue: “oggi e’ indispensabile, come abbiamo richiesto al mipaaf, disporre di misure concrete per sostenere economicamente gli imbarcati. quello che sta avvenendo mette a rischio la sopravvivenza dei dodici mila pescherecci italiani e il futuro occupazionale di trenta mila lavoratori del settore, inoltre sta danneggiando ulteriormente la produzione italiana a favore di un import che, in molti casi, non e’ affatto garanzia ne’ di sostenibilita’ sociale ne’ ambientale, ne’ tantomeno di sicurezza alimentare: un paradosso che chiediamo al governo di sanare con tempestivita’ prima che sia troppo tardi”. “in questo contesto particolarmente delicato sarebbe stato utilissimo avere a disposizione, per i nostri lavoratori, un ammortizzatore sociale funzionale ed efficace, ma purtroppo la cassa integrazione agricola, finalmente estesa anche al comparto pesca dopo tanti anni di battaglie, cosi’ come e’ stata formulata con l’ultima legge di bilancio non funziona, e’ una sorta di ‘scatola vuota’ priva di risorse e regolamenti”, sottolineano ROTA e GIORNI, nel concludere che “va immediatamente resa agibile per garantire la continuita’ occupazionale e produttiva”.