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“la superficie della toscana coperta da foreste e’ aumentata del 20 per cento negli ultimi 70 anni: oltre 70.000 ettari sono ‘nati’ dall’abbandono delle zone agricole nelle aree collinari e montane. la sfida di oggi e’ utilizzare la ricrescita annuale del legno, senza depauperare il patrimonio boschivo, per migliorare e sviluppare la sua funzione ecologica di stoccaggio e assorbimento della co2”, ha detto il presidente di confagricoltura toscana, marco NERI, in occasione del convegno sul futuro delle foreste organizzato a borgo a mozzano (lucca) dall’associazione. “le foreste – ha ricordato lamberto FRESCOBALDI, membro giunta confagricoltura nazionale e presidente dell’unione italiana vini – coprono oltre un terzo della superficie dell’italia e contribuiscono in modo determinante a fornire una vasta gamma di benefici. questo capitale, tuttavia, e’ stato finora decisamente sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialita’, mentre puo’, e deve, diventare motore di crescita della bioeconomia. la maggior parte dei boschi si trova in aree montane interne, spesso soggette a spopolamento e abbandono, con conseguente aumento del rischio di dissesto idrogeologico e degrado dei suoli. senza contare il fenomeno degli incendi, in costante e preoccupante aumento in italia”. “a fronte di questa situazione – continua FRESCOBALDI – occorre intervenire velocemente, andando oltre la politica dell’emergenza e pianificando una strategia che abbia un duplice scopo: innanzitutto salvaguardare questo “polmone verde” ai fini della mitigazione ai cambiamenti climatici e della conservazione della biodiversita’, assicurando anche una maggiore competitivita’ delle filiere forestali. quindi qualificare le filiere produttive delle risorse forestali nazionali, realizzando impianti a biomassa per il teleriscaldamento, nell’ottica di valorizzare le estese superfici legnose governate a ceduo delle nostre vaste aree appenniniche”.