PRESIDENTE ANTITRUST RUSTICHELLI PRESENTA RELAZIONE 2021 PASSAGGI SU PRATICHE SLEALI SETTORE LATTE

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Il presidente dell’antitrust roberto RUSTICHELLI ha presentato oggi a roma, nell’aula dei gruppi parlamentari di montecitorio, la relazione annuale sull’attivita’ svolta nel 2021 dalla autorita’ garante della concorrenza e del mercato. nel capitolo 2 della relazione, in merito alla attivita’ di tutela e promozione della concorrenza, la relazione precisa che “in 15 casi e’ stata data applicazione alla disciplina di cui all’art. 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 (disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivita’), convertito con modificazioni dalla l.27/2012, in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari. l’art. 62 del d.l. 1/2012 e’ stato successivamente abrogato a opera dell’art. 12, comma 1, lett. a), d.lgs. 8 novembre 2021, n. 198 (attuazione della direttiva (ue) 2019/633 del parlamento europeo e del consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare nonche’ dell’articolo 7 della legge 22 aprile 2021, n. 53, in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari)”. nello specifico la relazione spiega che “nel corso del 2021, nel vigore dell’art. 62 del d.l. 1/2012, convertito dalla l. 27/2012, oggi abrogato7, hanno visto la conclusione le 15 istruttorie che erano state avviate ai sensi della disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari. la quasi totalita’ dei casi ha riguardato condotte poste in essere da caseifici nei confronti di: allevatori. alcuni casi hanno portato all’adozione di provvedimenti di accertamento della violazione. in altri casi, l’autorita’ ha, invece, ritenuto che non vi fossero elementi per ritenere che le condotte commerciali poste in essere integrassero una violazione. un caso ha riguardato la filiera della produzione e commercializzazione di uva senza semi in italia, rispetto alla quale l’autorita’ ha ritenuto non sussistenti i requisiti richiesti dalla legge per ritenere che le condotte commerciali contestate costituissero una violazione dell’art. 62, comma 2, del d.l. 1/2012”. sempre nel capitolo 2, tra i profili anticoncorrenziali segnalati (pag.55-56), si tratta di un parere reso dall’autorita’ alla regione puglia sul protocollo di intesa sul prezzo del latte alla stalla. “l’autorita’ ha reso un parere alla regione puglia in ordine al ‘protocollo di intesa sulla determinazione del prezzo del latte bovino alla stalla’ sottoscritto tra la regione stessa e diverse organizzazioni rappresentanti degli allevatori e delle imprese di trasformazione di latte bovino (as1786). l’autorita’ ha valutato positivamente la definizione di un accordo quadro che disciplini le relazioni di fornitura tra produttori di latte crudo e trasformatori, tutelando la parte contrattuale piu’ debole e garantendo, tra l’altro: i) la valorizzazione delle produzioni locali, anche attraverso lo strumento della rintracciabilita’ e il piu’ ampio utilizzo possibile dei marchi dei prodotti dop e igp da latte bovino; II) l’incentivazione e valorizzazione della qualita’ delle produzioni; III) la formalizzazione dei rapporti, secondo gli obblighi di legge, prima dell’inizio del periodo di fornitura, con contratti di durata non inferiore ai 12 mesi e completi di tutti gli elementi (prezzo, quantita’, condizioni di fornitura, termini di pagamento non superiori a 30 giorni, ecc.). tuttavia, l’autorita’ ha ritenuto incompatibile con la normativa a tutela della concorrenza la fissazione di un prezzo di vendita da applicare in modo uniforme alla generalita’ dei contraenti, sia con riferimento ai produttori agricoli sia, a maggior ragione, alla controparte rappresentata dai trasformatori industriali, rappresentando a tutti gli effetti un’intesa di prezzo che, come noto, costituisce una restrizione hard core, e in quanto tale non e’ soggetta a deroghe, ai sensi della normativa sulla concorrenza, sia nazionale che comunitaria. l’autorita’ ha auspicato la messa a punto di strumenti di tutela del comparto agricolo che non disincentivino la competizione sull’efficienza, inibendo il virtuoso processo di concentrazione degli allevatori”, si legge nella relazione. il testo completo disponibile qui https://bit.ly/3cspepS