a pagina 54 del programma elettorale di azione-italia viva-calenda, presentato oggi da carlo CALENDA (azione) c’e’ un capitolo di due pagine dedicato all’agricoltura e alla pesca. eccolo: “agricoltura, la pesca, l’acquacoltura e l’intero sistema agroalimentare della trasformazione sono settori strategici per lo sviluppo e la ripresa dell’economia del nostro paese. l’eccellenza che il nostro settore ha dimostrato in termini di valore aggiunto, propensione all’export, valorizzazione e servizi ecosistemici per il territorio e sinergia con il mondo della cultura, del terzo settore e del turismo, non ha pari al mondo.
1. AGRICOLTURA 4.0 E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE TECNICA E MANAGERIALE: diventa prioritario avviare due grandi piani di formazione continua, il primo incentrato sull’imprenditoria e il secondo sulle competenze tecniche e specialistiche per la manodopera agricola e del personale imbarcato, con particolare riferimento alle pratiche agronomiche piu’ avanzate, alla sicurezza sul lavoro e all’utilizzo della tecnologia nell’agricoltura di precisione. da una parte, serve potenziare la formazione economico-gestionale per sviluppare le economie di scala competenze e la formazione continua della manodopera. proponiamo che le imprese possano accedere a cicli di formazione dedicati, organizzati anche in collaborazione con gli istituti decontribuzione per l’accesso a percorsi specialistici.
2. AUMENTARE LA MANODOPERA E IL RIPRISTINO DEL SISTEMA DEI VOUCHER:
per rispondere alla strutturale carenza di manodopera e alle richieste delle imprese, proponiamo una proroga di tutti i permessi di soggiorno di tutti i lavoratori extracomunitari attualmente impiegati nel settore agricolo; la regolarizzazione dei lavoratori extra comunitari che attualmente hanno un lavoro; la reintroduzione del permesso di soggiorno per coloro che hanno un lavoro temporaneo garantito da uno sponsor; infine per garantire la flessibilita’ e la trasparenza contrattuale nelle prestazioni occasionali, proponiamo di ripristinare il sistema dei voucher.
3. GARANZIE STATALI PER FACILITARE L’ACCESSO AL CREDITO E IL SOTEGNO ALL’INNOVAZIONE:
il pnrr contiene misure per incentivare l’implementazione di sistemi digitali nella produzione agricola e durante la pandemia si sono promossi strumenti per favorire l’accesso al credito delle imprese agricole. e’ necessario proseguire in questa direzione: potenziamento delle garanzie statali a copertura delle richieste di credito effettuate dagli imprenditori agricoli e della pesca per sostenere gli investimenti necessari per le nuove tecnologie e l’ammodernamento del parco macchine; completamento dell’ultimo miglio in materia di infrastrutture digitali per garantire la connettivita’ nelle aree rurali, fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 e di precisione, dei servizi, delle attivita’ agricole connesse e del turismo inoltre, per aumentare la produttivita’, considerando l’aumento del costo dei fertilizzanti e’ necessario un contributo per l’acquisto di fertilizzanti e dei mezzi tecnici di produzione sotto forma di credito d’imposta che potra’ essere ceduto agli intermediari finanziari per aumentare la liquidita’ a disposizione delle aziende agricole.
4. AGRICOLTURA PROTAGONISTA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA: VENDITA DELLE ECCEDENZE ENERGETICHE, SVILUPPO DELL’AGRIFOTOVOLTAICO, DEL BIOGAS E DEL BIOMETANO: proponiamo di consentire alle imprese agricole di vendere temporaneamente le eccedenze energetiche prodotte dagli impianti per l’autoconsumo, considerando i proventi come reddito agricolo (soggetto ad agevolazioni fiscali) invece che redditi di impresa derogando alla legge 266 del 2005. al fine di ridurre il consumo di suolo e coniugare la necessita’ di produzione di derrate alimentari, l’installazione e l’utilizzo di sistemi fotovoltaici dovra’ essere favorita sui tetti dei fabbricati anche al fine di sostituire l’amianto esistente, in territori marginali o attraverso sistemi agrivoltaici in grado di consentire lo sfruttamento dei terreni sottostanti per uso agricolo.
5. AIUTI ALIMENTARI: potenziare e stabilizzare le risorse del fondo aiuti alimentari nato per sostenere i comparti agricoli in crisi e le attivita’ del terzo settore impegnate sul fronte della poverta’ alimentare.
6. GESTIONE DELLA FAUNA SELAVATICA E IN PARTICOLARE DEI CINGHIALI: serve l’approvazione immediata del decreto-legge concordato con la regione a modifica della legge 157 che ormai ha trent’anni per una gestione efficiente della fauna selvatica che mina la competitivita’ delle imprese e persino la sicurezza pubblica. serve altresi’ contrastare con speciali e urgenti strumenti normativi e risorse a disposizione del commissario straordinario, la diffusione della peste suina africana che e’ altresi’ agevolata dalla diffusione incontrollata di cinghiali.
7. POTENZIAMENTO DELLA BLUE ECONOMY E DELLA PICCOLA PESCA ARTIGIANALE: il comparto della pesca non e’ mai stato oggetto di riforme di sistema. occorre definire incentivi per il ricambio dei navigli e dei mezzi con un’eta’ media oltre i trent’anni per favorire la transizione tecnologica e la sicurezza sul luogo di lavoro; dotare il settore di uno stabile strumento di sostegno al reddito, ammortizzatori sociali e sistema pensionistico e nuovi finanziamenti per sostenere le imprese e le famiglie dei pescatori professionali colpiti da affondamenti e sinistri in mare.
8. MANUTENZIONE DEL TERRITORIO: inserire incentivi e decontribuzione per le imprese agricole disponibili a effettuare interventi di manutenzione del territorio a vantaggio della collettivita’.
9. VERDE URBANO:l’obiettivo condiviso di piantumazione di milioni di alberi nelle aree urbane deve essere integrato con una seria pianificazione territoriale in grado di definire le varieta’ e le pratiche piu’ adatte al territorio. la gestione del verde dev’essere affidata a professionisti e necessita di continuita’, pertanto proponiamo di prevedere fondi per gli enti locali per la gestione ordinaria e straordinaria del verde, avvalendosi di progettisti ed esperti manutentori.
10. GIOVANI E RICAMBIO GENERAZIONALE: proponiamo un piano a burocrazia zero per l’accesso alla terra nelle aree montane e rurali a rischio spopolamento, promuovendo, ad esempio, la cooperazione intergenerazionale con forme di affiancamento tra giovani non proprietari di terreni agricoli e pensionati con lo scopo di favorire il graduale passaggio di gestione della attivita’ di impresa e il recupero di fondi abbandonati.”