VENDEMMIA: FRESCOBALDI (UIV), VALORE NOSTRI VINI DEVE CRESCERE. ISMEA, QUALITA’ UVE SORPRENDENTE

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“la vendemmia 2022 e’ un’annata soddisfacente per quantita’ e sorprendente per qualita’. secondo le previsioni vendemmiali dell’osservatorio assoenologi, ismea e unione italiana vini, presentate oggi al mipaaf, la siccita’ e il caldo record di quest’anno non hanno compromesso il vigneto italia che, all’avvio della campagna vendemmiale, promette uve di qualita’ dal buono all’ottimo, con una quantita’ in linea con la media delle ultime annate. a garantire la tenuta del prodotto finale, oltre alle provvidenziali piogge di agosto, il lavoro straordinario di ricerca e applicazione dei produttori su una vite sempre piu’ resiliente alle avversita’ climatiche e metereologiche. secondo i dati presentati al mipaaf alla presenza, tra gli altri, del ministro e del sottosegretario alle politiche agricole, stefano PATUANELLI (m5s) e gian marco CENTINAIO (lega) e della ministra per le pari opportunita’ elena BONETTI (iv), la produzione 2022 dovrebbe infatti attestarsi intorno ai 50,27 milioni di ettolitri di vino, la stessa quantita’ dello scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino il dato agea 2021) e a +3% rispetto alla media del quinquennio 2017-2021, anche se rimane cruciale l’andamento meteorologico delle prossime settimane. condizioni climatiche favorevoli alla maturazione delle uve potrebbero infatti far virare le previsioni in segno positivo, mentre un clima inadatto per le varieta’ tardive influirebbe negativamente sul prodotto vendemmiale”, informa un comunicato stampa di ismea, uiv e assoenologi. ai lavori, coordinati dal segretario generale uiv, paolo CASTELLETTI, hanno portato il loro saluto, tra gli altri, il presidente della comagri camera filippo GALLINELLA (ic) ed il presidente dell’ismea, angelo FRASCARELLI. “la vigna si e’ rivelata ancora una volta il pivot della filiera, dimostrando come anche con caldo e siccita’ si possa fare vini di alta qualita’ e volumi soddisfacenti. un plauso va poi a imprese e produttori, che una volta di piu’ hanno aiutato le piante a fronteggiare nel migliore dei modi le avversita’ del clima. ma la partita non termina con la vendemmia, perche’ specie in una fase congiunturale cosi’ delicata emerge sempre piu’ la consapevolezza che si possa e si debba fare meglio sul fronte del valore del nostro vino. il tanto declamato record produttivo non e’ infatti una condizione sufficiente per generare ricchezza: le ‘rese valoriali’ del vigneto italia – secondo un’analisi realizzata dall’osservatorio uiv – registrano performance nettamente inferiori rispetto a quelle francesi, che segna una redditivita’ tripla per ogni ettaro coltivato (16,6mila euro vs 6 mila) e per ogni ettolitro prodotto (294 vs 82 euro). serve fare ancora strada per garantire una remunerativita’ direttamente proporzionale alla qualita’ prodotta, con un percorso che parta da un governo del settore piu’ razionale in materia di denominazioni di origine fino al vino comune. dobbiamo ambire a scrivere – o riscrivere – una vera carta vocazionale dei nostri territori, ancorata a indicatori reali, con poche regole ma chiare per tutti i soggetti coinvolti, dai produttori agli enti di controllo per finire al trade e ai consumatori”, ha detto il presidente di unione italiana vini, lamberto FRESCOBALDI. rispondendo a una domanda di agra press sul consumo di vino tra i giovani, FRESCOBALDI ha sottolineato che occorre puntare in particolare sul valore aggiunto del vino, su tutto cio’ che c’e’ oltre la bottiglia, in termini di storia, cultura, territorio, tradizioni. “in termini di mercati l’italia ha chiuso la campagna 21/22 con rialzi dei listini soprattutto nei vini al vertice della piramide qualitativa. le prime battute della nuova campagna delineano uno scenario ancora incerto dove a pesare sono le molte incognite legate anche alle tensioni sui costi e alla logistica, che gia’ lo sorso anno avevano creato preoccupazioni agli operatori ma che ora sono ancora piu’ pressanti. i buoni risultati produttivi stimati, a dispetto dei timori estivi sulla siccita’, fanno si’ che ci sara’ disponibilita’ di prodotto di qualita’ anche in questa campagna e, mentre sul fronte estero la domanda sembra restare in linea con i risultati del 2021, su quella interna si evidenzia qualche segnale di cedimento negli acquisti presso la distribuzione moderna anche se si deve considerare il recupero del fuori casa”, ha detto fabio DEL BRAVO, responsabile direzione servizi per lo sviluppo rurale ismea. nel suo intervento PATUANELLI ha spiegato come, a fronte di una produzione che vede l’italia ancora una volta leader mondiale, sia necessaria una buona e corretta promozione. a questo proposito patuanelli ha sottolineato la delicatezza degli attacchi a cui e’ sottoposto il vino sul tema della salute. a proposito del cambiamento climatico, PATUANELLI ha anche evidenziato come ormai le annate caldissime e siccitose si ripetano; su questo tema ha anche annunciato che il 30 settembre saranno presentati i progetti per gli 880 milioni previsti dal pnrr per gli investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo. il sottosegretario CENTINAIO ha sottolineato il lavoro fatto al mipaaf per facilitare il lavoro dei viticoltori, facendo gli esempi della riduzione della burocrazia e dei fondi per la promozione interna. CENTINAIO ha anche rimarcato il tema dell’italian sounding, soffermandosi sull’ottimo lavoro fatto al ministero sulla vicenda prosecco/prosek. “la vendemmia in corso ci sta consegnando una qualita’ delle uve che va da buona a ottima. molto dipende dalle aree di riferimento, mai come in questa stagione il giudizio quanti-qualitativo e’ totalmente a macchia di leopardo e questo e’ dovuto essenzialmente a un clima estremo che ha pesantemente condizionato, in particolare, i mesi di maggio, giugno e soprattutto luglio con punte di calore che hanno superato i 40 gradi e una siccita’ tanto prolungata. fortunatamente, in agosto, su gran parte del paese – tranne che per qualche eccezione – sono arrivate delle piogge ‘intelligenti’ e cioe’ che non hanno procurato danni, cosi’ da permettere alla vite la sua ripresa vegetativa e di portare a maturazione le uve senza particolari stress. ma a contenere gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e’ stato anche l’approccio scientifico che noi enologi abbiamo messo in campo a sostegno dei vigneti. oggi piu’ che mai sono fondamentali scienza e ricerca nella viticoltura e in cantina, spazio ad apprendisti stregoni del vino non c’e’ piu’, se mai ci fosse stato in passato. da qui alla fine di settembre confidiamo in un tempo soleggiato, caldo il giusto e magari accompagnato da una leggera brezza, cosi’ che le uve ancora da raccogliere possano arrivare alla perfetta maturazione andando a produrre vini capaci di imporsi ancora una volta sugli scenari enologici nazionali e internazionali”, ha dichiarato riccardo COTARELLA, presidente di assoenologi. il report completo sulla vendemmia 2022 disponibile qui https://bit.ly/3S4xnjw