A CENTO ANNI DALLA LEGGE CROCE SUL PAESAGGIO CONVEGNO AL SENATO CON MATTARELLA

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la sala zuccari di palazzo GIUSTINIANI ha ospitato la giornata di studi promossa dalla fondazione biblioteca benedetto croce in occasione del centenario dell’approvazione della legge 778/2022 CROCE sul paesaggio alla quale hanno preso parte il presidente della repubblica, sergio MATTARELLA e il del presidente del senato, ignazio LA RUSSA. sono intervenuti tra gli altri paolo GENTILONI, commissario europeo per gli affari economici e monetari; pietro CRAVERI, presidente della fondazione benedetto croce; salvatore SETTIS, accademico dei lincei. la legge rappresento’ il culmine di un importante percorso di mobilitazione in difesa del paesaggio animato in italia da intellettuali, giuristi e studiosi di altre discipline, giornali e opinione pubblica, affondando le sue radici, oltre che nella legislazione degli stati preunitari, in un contesto culturale che agli inizi del novecento vide la diffusione di numerosi movimenti per la conservazione del paesaggio in tutta europa. ministro della pubblica istruzione durante il quinto governo GIOLITTI, CROCE presento’ il disegno di legge in senato il 25 settembre 1920. in seguito alla caduta del governo, avvenuta l’anno successivo, dopo il necessario iter parlamentare, la legge fu approvata nel 1922. nella relazione introduttiva che accompagnava la legge, croce enunciava alcuni concetti fondamentali, che avrebbero costituito le pietre angolari di ogni successiva azione politica a difesa dell’ambiente e del patrimonio storico e artistico. vi sottolineava la necessita’ di una norma che ponesse «finalmente, un argine alle ingiustificate devastazioni che si van consumando contro le caratteristiche piu’ note e piu’ amate del nostro suolo», al fine di «difendere e mettere in valore, nella piu’ larga misura possibile, le maggiori bellezze d’italia, quelle naturali e quelle artistiche». cio’ rispondeva ad «alte ragioni morali e non meno importanti ragioni di pubblica economia». la tutela del paesaggio, per CROCE, si connette inoltre alla formazione dell’identita’ nazionale, poiche’ il paesaggio «altro non e’ che la rappresentazione materiale e visibile della patria, coi suoi caratteri fisici particolari (…), con gli aspetti molteplici e vari del suo suolo, quali si sono formati e son pervenuti a noi attraverso la lenta successione dei secoli». principi che avrebbero attraversato tutta la legislazione successiva in materia, giungendo fino ai nostri giorni, con la riforma dell’articolo 9 della costituzione, la prima al mondo a porre la tutela tra i fondamenti costituzionali dello stato (art. 9, comma 2: la repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione).