“LE MONDE” L’AGRICOLTURA CINESE AFFRONTA LA SFIDA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE

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“occorre accelerare la trasformazione del nostro paese in potenza agricola (…). consolideremo le basi della sicurezza alimentare a tutti gli effetti (…) in modo che la cina possa fornire al popolo la sua ‘ciotola di riso quotidiana’”, ha affermato il presidente cinese XI jinping in quello che e’ stato uno dei passaggi piu’ applauditi dai delegati del 20° congresso del partito comunista cinese, secondo quanto scrive “le monde” in un articolo del corrispondente da pechino frederic LEMAITRE intitolato “l’agricoltura cinese affronta la sfida del riscaldamento globale”. la cina quest’anno ha subito una siccita’ senza precedenti e le temperature hanno raggiunto livelli record, con i bacini di alcune province ridotti ai minimi storici, racconta LEMAITRE. “non c’e’ niente nella storia del clima mondiale che possa essere paragonato a questa ondata di siccita’ e caldo che ha colpito la cina quest’anno”, afferma lo storico del clima maximiliano HERRERA. inoltre, in tutto il paese stanno aumentando i fenomeni climatici violenti, come tifoni, inondazioni o gelate. nel settembre 2020, un tifone ha devastato quasi il 30% dei raccolti nella provincia di jilin. nell’inverno del 2021, un milione di capi di bestiame e’ morto congelato sotto la neve e nel luglio 2021 le inondazioni nell’henan hanno devastato oltre 1,15 milioni di ettari. nel paese piu’ popoloso del mondo, l’ossessione del potere e’ evitare qualsiasi crisi alimentare e “per questo xi jinping cita costantemente la ‘ciotola di riso’ nei suoi discorsi”, osserva ZHANG hongzhou, professore alla rajaratnam school of international studies (rsis) di singapore, autore di diversi studi sull’agricoltura in cina, spiegando che “l’attuale siccita’ nel bacino dello yangzi, che produce due terzi del riso cinese, principalmente indica, rafforzera’ sicuramente gli squilibri strutturali nell’offerta di riso”. e non e’ solo il riso ad essere colpito. “se il grano non rappresenta un grosso problema, perche’ l’85% del raccolto proviene dal grano invernale, due cereali risentono dell’attuale siccita’: il riso per l’alimentazione umana e il mais per l’alimentazione degli animali. nel breve non c’e’ rischio di penuria, perche’ i cinesi hanno scorte che corrispondono a circa un anno di consumo, ma vedremo senza dubbio sia un aumento delle importazioni che una maggiore produttivita’ agricola”, afferma un diplomatico europeo di stanza a pechino. la cina e’ ora il piu’ grande acquirente mondiale di cereali, con una quota del 25% dei mercati mondiali.