CREMONAFIERE: IL 2/12 STATI GENERALI OVINICOLTURA CON GIANSANTI, CROTTI, VIVARELLI COLONNA

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“per quanto venga spesso considerato marginale, il settore ovicaprino riveste un ruolo strategico per l’economia zootecnica del nostro paese. l’intera filiera vale quasi un miliardo di euro annui tra produzione di latte e carni, con un totale di 135mila allevamenti e circa 7,4 milioni di capi”, informa un comunicato stampa di confagricoltura. “riconoscendo il valore del settore e con l’intenzione di sostenerlo, quest’anno abbiamo deciso di introdurre il tema dell’ovinicoltura con gli stati generali dell’ovinicoltura italiana all’interno delle fiere zootecniche internazionali, in programma a cremona dall’1 al 3 dicembre. ritenevamo importante completare l’offerta della fiera zootecnica, per questo abbiamo inserito il settore ovino e stiamo costruendo le basi per un importante lavoro di promozione della filiera a partire dall’incontro del prossimo 2 dicembre”, ha dichiarato roberto BILONI, presidente di cremonafiere. agli stati generali dell’ovinicoltura italiana, che si svolgeranno il 2 dicembre alle ore 16:30, alla fiera di cremona, sala amati, prenderanno parte, tra gli altri: massimiliano GIANSANTI, presidente confagricoltura; riccardo CROTTI, presidente della libera di cremona; angela SABA, presidente della fnp allevamenti ovicaprini di confagricoltura; gianni MAODDI, presidente consorzio di tutela pecorino romano dop; carlo SANTARELLI, presidente del consorzio pecorino toscano dop; marcello MELE, universita’ pisa dipartimento alimentazione agricoltura e ambiente; il sindaco di grosseto antonfrancesco VIVARELLI COLONNA; gennaro GILIBERTI, dirigente agricoltura regione toscana; gli imprenditori tiziano IULIANELLA e dino CARTONI; moderatore: vincenzo LENUCCI, direttore politiche di sviluppo economico – confagricoltura nazionale. “purtroppo anche il settore ovicaprino sta vivendo una difficile congiuntura a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle quotazioni insoddisfacenti che, sebbene in aumento, non consentono di coprire i maggiori costi, soprattutto a causa dei rincari per mangimistica ed energia. una manifestazione come la fiera di cremona rappresenta il luogo ideale per far conoscere meglio il valore di questo settore in aree dove ad oggi ancora rimane poco sviluppato e per promuovere scambi di conoscenza e partenariati che possono rafforzare il comparto”, ha spiegato SABA. “l’italia ha un ruolo determinante nella produzione ovicaprina a livello europeo: il nostro paese e’ al primo posto per produzione di formaggi a base di latte di pecora, al terzo per la produzione di latte ovino dietro grecia e spagna e al settimo posto per la produzione di carni ovicaprine. a livello nazionale, la meta’ dei capi oggi sono allevati in sardegna e li’ si concentra quasi la meta’ del valore della produzione di carne e latte. il resto del patrimonio ovicaprino e della relativa produzione e’ localizzato tra sicilia, toscana e lazio ed in misura minore calabria, basilicata e poi nel resto d’italia”, spiega confagricoltura. “le fiere zootecniche internazionali di cremona sono l’unico appuntamento fieristico internazionale specializzato in italia sulla zootecnia ad alta redditivita’ e rappresentano lo strumento piu’ efficace per fare network con i protagonisti del settore agroalimentare. l’edizione 2021 delle fiere zootecniche internazionali ha confermato cremona come una delle principali capitali mondiali per il settore, che rilancia quest’anno con l’evento zootecnico internazionale piu’ importante di sempre in italia: 650 capi iscritti da 120 allevamenti da 8 paesi, oltre all’esposizione di servizi, attrezzature e soluzioni per la zootecnia che occupa l’intero quartiere fieristico”, conclude il comunicato di confagricoltura.