“LE MONDE”: IN MAROCCO, IL WADI VITTIMA DI “LADRI D’ACQUA” E SICCITA’

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in marocco, nel medio atlante, il wadi chbouka si sta prosciugando, facendo temere agli abitanti del villaggio di lehri, vicino a khenifra, di perdere il loro principale mezzo di sussistenza, la loro “fonte di vita”, come lo chiamano, scrive la corrispondente di “le monde” aurelie COLLAS. il corso d’acqua non si e’ prosciugato in una notte, pero’: e’ un processo che va avanti da diversi anni, senza che sia chiaro quanto e’ dovuto ai cambiamenti climatici e alla siccita’ che colpisce questo paese e quanto all’attivita’ umana. il punto e’ che – spiega COLLAS – questo wadi ricco d’acqua e’ stato oggetto di sovrasfruttamento per le colture intensive che hanno sostituito il grano, con prelievi per lo piu’ illegali da parte di quelli che gli abitanti del paese chiamano “ladri d’acqua”. “questi non sono agricoltori, ma investitori nomadi: affittano terreni agli agricoltori per una stagione agricola, seminano, raccolgono, intascano i loro profitti e se ne vanno”, dice kabir KACHA, membro dell’associazione marocchina per i diritti umani (amdh) di khenifra, molto mobilitato per la causa del wadi chbouka. “prendono l’acqua gratis, non pagano le tasse, non assumono manodopera locale, non vendono le loro verdure qui ma le mandano alle fabbriche di chip. non apportano alcun valore aggiunto alla regione. al contrario, distruggono l’ambiente”, aggiunge.