ROTA (FAI CISL), CIBO SINTETICO RISPOSTA SBAGLIATA A GIUSTA DOMANDA DI SOSTENIBILITA’

(riproduzione riservata)

un comunicato stampa della fai cisl rende noto che: “‘la penalizzazione di vino, birra e carne prevista dal bando promozionale 2023 della commissione europea e’ stata respinta dieci giorni fa dal comitato di organizzazione comune dei mercati agricoli, e questa e’ stata un’azione di buon senso perche’ dietro i continui tentativi di colpire la dieta mediterranea e il made in italy c’e’ anche la spinta di diverse lobby a sostituire il cibo naturale con quello sintetico in nome di una improbabile e strumentale idea di sostenibilita’: un obiettivo pericoloso per il lavoro agroalimentare e in particolare per quello italiano’. lo afferma il segretario generale della fai-cisl onofrio ROTA, che aggiunge: ‘troviamo piu’ che condivisibile l’appello rivolto al governo da coldiretti, anche con la raccolta firme, contro il cibo da laboratorio e la carne in provetta: e’ importante che certe battaglie non siano portate avanti soltanto dagli addetti ai lavori ma coinvolgano pienamente cittadini, lavoratori e consumatori’. ‘e’ utile e legittimo – spiega il sindacalista – che la ricerca scientifica avanzi sul piano del progresso, senza alcun oscurantismo, per adottare nuovi metodi produttivi e stili di consumo piu’ salutari, ma questi devono orientare verso una reale maggiore sostenibilita’ ambientale, sociale ed economica, verso la tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare, mentre il cibo sintetico sembra portare in tutt’altra direzione, con la mortificazione del lavoro, delle specificita’ culturali e territoriali, e delle tante imprese che in questi anni hanno investito su innovazioni tecnologiche e organizzative rendendo le produzioni agroalimentari e il sistema zootecnico italiano tra i piu’ sostenibili al mondo. per questo – conclude ROTA – anche terra viva, la nostra associazione liberi produttori agricoli, si associa al fronte comune contro la cosiddetta carne coltivata, che sembra essere proprio una risposta sbagliata alla giusta domanda di sostenibilita’ di cui tutti dobbiamo farci carico’.”.