CAP PARMA E ARAER: CORSO TECNICHE MUNGITURA E QUALITA’ LATTE IN AREA PRODUZIONE PARMIGIANO

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“il tema della formazione continua per gli operatori in zootecnia, soprattutto in aree del nostro paese altamente vocate e specializzate come quelle ricadenti nella zona di produzione del formaggio parmigiano reggiano, mantiene sempre viva la sua attualita’ e mira a coinvolgere una platea sempre piu’ ampia di attori ruotanti attorno alla filiera produttiva. un ruolo rilevante hanno gli enti tecnici, come nel caso dell’associazione regionale allevatori dell’emilia-romagna (araer), che in questi giorni di meta’ dicembre (mercoledi’ 14 e giovedi’ 15, a parma) sta realizzando un importante corso su ‘tecniche di mungitura e qualita’ del latte'”. lo rende noto un comunicato stampa del consorzio agrario di parma, che prosegue: “la formazione, indirizzata ad allevatori e a dipendenti di aziende zootecniche a indirizzo latte nel comprensorio di produzione del parmigiano reggiano, e’ organizzata in collaborazione con uofaa (l’unione operatori di fecondazione artificiale animale molto attiva in campo formativo con pvi formazione) e col sostegno del consorzio agrario di parma, di emilcap e del clca (centro lattiero caseario e agroalimentare). le due giornate sono rivolte a tutti coloro intendano aggiornare ed arricchire le proprie conoscenze professionali maturate nel corso di esperienze a tempo pieno o part time in aziende zootecniche specializzate nella produzione di latte d’alta qualita’, destinato a circuiti produttivi che realizzano lattiero-caseari con determinati requisiti, che rispettino elevati standard di benessere animale. il corso, partecipato da circa quaranta operatori, e’ organizzato in una parte teorica, ospitata presso la sede del cap parma ed in una sessione pratica, presso un allevamento situato nella zona di langhirano (pr). al termine della formazione, viene rilasciato da uofaa un attestato di partecipazione valido per gli adempimenti richiesti dall’azienda sanitaria locale rispondenti alle disposizioni del servizio veterinario della regione emilia-romagna e alle norme sul benessere animale. e’ molto importante rilevare che il consolidamento della collaborazione in tema di formazione degli addetti nell’area del parmigiano reggiano, instaurata anche in questa occasione tra l’associazione allevatori e storiche realta’ operative sul territorio come ad esempio il cap parma, va a strutturare un processo reale di integrazione fattiva tra i tecnici presenti da sempre a livello locale e le comunita’ di nuovi lavoratori entrati ormai a far parte, anche da piu’ di una generazione, delle maestranze impegnate nei vari lavori in stalla. alla tradizionale presenza dei lavoratori indiani della comunita’ sikh, molto diffusa nelle operazioni di mungitura anche in altre realta’ zootecniche italiane (si pensi ad esempio all’agro pontino, nel basso lazio), si sono andati aggiungendo nel tempo maghrebini ed in genere nordafricani, sia come stagionali che con contratti a lungo termine. queste ultime forme contrattuali appaiono piu’ adatte a lavori come quelli riguardanti la mungitura, che richiedono una presenza costante e estesa praticamente tutto l’anno. oltre che alla necessaria formazione di ordine pratico, appare ormai chiaro che questo tipo di figure professionali vadano accompagnate anche in un processo di crescita culturale finalizzato ad un maggior apprendimento delle norme che attengono al rispetto del benessere degli animali in produzione lattiera. la domanda di una formazione di tipo specialistico, anche per venire incontro all’evoluzione, presente e futura, delle normative comunitarie e nazionali in materia di benessere animale, dovra’ necessariamente tener conto di una rivisitazione e rimodulazione di una serie di requisiti ‘ambientali’ che coinvolgeranno, sicuramente, il campo delle relazioni sindacali, dei servizi e delle infrastrutture a supporto dei nuclei familiari dei lavoratori, soprattutto di provenienza extracomunitaria, l’integrazione e inclusione scolastica, culturale e lavorativa in un senso piu’ ampio. l’esperienza emiliana-romagnola e’ indubbiamente gia’ in una fase molto avanzata, considerata la ‘storicita” della presenza di manodopera straniera nei campi e nelle stalle. come detto, la collaborazione tra piu’ enti che a vario titolo ruotano attorno alla produzione e commercializzazione di una delle dop lattiero-casearie piu’ prestigiose e referenziate del nostro paese va vista con favore anche in un’ottica futura”.