31/01 COPAGRI LOMBARDIA: A MORTARA (PV) CONVEGNO SU “I SEMINATIVI E IL RISO NELLA PAC 2023-27”

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“il comparto nazionale dei seminativi, nonostante un buon andamento generalizzato delle quotazioni, vive da mesi un periodo abbastanza complicato, legato alle ricadute delle drammatiche tensioni in atto sul versante comunitario orientale e ai noti incrementi delle tariffe energetiche e dei costi di produzione, con aumenti record per i prezzi dell’azoto e del gasolio; su questa situazione andranno a incidere significativamente le scelte della pac 2023-27 e del piano strategico nazionale-psn, che avranno ricadute importanti anche sulla risicoltura, fiore all’occhiello del primario nazionale”. lo sottolinea in un comunicato il presidente della copagri lombardia roberto CAVALIERE, “annunciando che questi e altri temi saranno al centro dei lavori del convegno ‘i seminativi e il riso nella pac 2023-27′, che si svolgera’ il 31 gennaio, dalle ore 16:30 presso la sala contrattazione merci di mortara e lomellina, nel pavese”, precisa il comunicato. “interverranno al dibattito, fra gli altri, il presidente dell’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare-ismea angelo FRASCARELLI, il presidente della commissione agricoltura del consiglio regionale della lombardia ruggero INVERNIZZI, il risicoltore fulco GALLARATI SCOTTI e i presidenti della copagri nazionale tommaso BATTISTA e regionale roberto CAVALIERE”, informa il comunicato. “valutare la possibilita’ di incrementare le nostre produzioni, in una situazione che vede il nostro paese importatore netto di mais, grano e oleaginose, e’ fondamentale per ridurre la dipendenza dall’estero ed e’ altrettanto importante per mantenere il primato risicolo dell’italia, che copre il 50% della produzione comunitaria e che puo’ vantare varieta’ con caratteristiche varietali e qualitative uniche nel panorama europeo, molto conosciute e apprezzate in tutto il mondo”, sottolinea BATTISTA. “in questo contesto si inserisce la nuova pac, che come noto introduce significativi cambiamenti nell’erogazione dei pagamenti diretti ai produttori di riso”, aggiungono BATTISTA e CAVALIERE, ricordando che “il 95% della produzione risicola nazionale si concentra nel nord italia, e in particolare in piemonte e lombardia, dove si trovano centinaia di aziende di medio-grandi dimensioni tra i 50 e i 200 ettari, anche se non mancano realta’ virtuose in altre regioni del centro sud, quali calabria e sardegna”. “promuovere la risicoltura, inoltre, significa valorizzare una coltura fondamentale per la gestione della risorsa idrica, in particolare per la capacita’ intrinseca delle risaie di immagazzinare l’acqua in eccesso derivanti dall’andamento climatico avverso, tema sempre piu’ rilevante per la gestione aziendale e per il futuro del primario”, concludono i presidenti della copagri nazionale e della copagri lombardia.