“THE TIMES”: I PESCATORI DI FUKUSHIMA TEMONO IL RILASCIO IN MARE DI SCORIE NUCLEARI

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a dodici anni dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo 2011 che hanno ucciso 18.500 persone della prefettura giapponese di fukushima, i pescatori della zona sono lentamente riusciti a ricostruire le proprie barche e porti e anche, in parte, la loro reputazione, ma adesso e’ tutto di nuovo a rischio, scrive richard lloyd PARRY in una corrispondenza per “the times”. le autorita’ stanno per iniziare a pompare nell’oceano pacifico acqua contaminata dall’impianto nucleare della prefettura, gravemente danneggiato dal terremoto. ne saranno rilasciate in mare piu’ di un milione di tonnellate nell’arco di trenta anni. le acque saranno trattate e diluite per rimuovere i contaminanti piu’ radioattivi, ma conterranno ancora tracce di isotopi come il trizio e il carbonio-14. i governi di cina, corea del sud e le isole stato del pacifico hanno protestato contro la decisione, ma nessuno e’ penalizzato piu’ direttamente dei pescatori di fukushima, sottolinea “the times”. “un tempo eravamo famosi”, dice il capo di una delle cooperative di pescatori locali. “il nostro mercato era sempre aperto. eravamo conosciuti per avere pesce vivo di altissima qualita’. adesso i prezzi crolleranno”. il governo insiste sul fatto che la procedura di diluizione dei contaminanti prevista rendera’ le acque sicure e quindi non avra’ nessuna influenza per la sicurezza alimentare dei prodotti ittici, ma i pescatori sanno che anche la percezione di un pericolo e’ sufficiente a danneggiare i loro affari. d’altronde, il completo smantellamento della centrale, che era stato promesso in pochi anni, e’ ancora di la’ da venire e altri pescatori vedono lo sversamento delle acque in mare almeno come un inizio. certo, qualunque sia la scelta, per la pesca di fukushima non si prospetta un futuro semplice.