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“la promozione del vino made in italy, in questa fase storica particolarmente attratta dal virtuale e da esperienze di consumo veloci e, se vogliamo, anche intangibili, non puo’ prescindere da un nuovo connubio tra innovazione e contatto diretto con le aziende, direttamente nelle vigne e nelle cantine, dove le produzioni nazionali sono in grado di esprimere tutto il loro valore, fatto di sapori e profumi, quanto di storia e tradizione territoriali inimitabili”, ha detto il presidente della cia-agricoltori italiani cristiano FINI in occasione di due tour incoming, in sicilia e veneto, per quattro tappe tra le produzioni vitivinicole nei comprensori siciliani di catania, siracusa e noto, e in quello veneto di soave, che la cia ha organizzato alla vigilia di vinitaly con l’agenzia ice. mantenere a fuoco quest’obiettivo – ha indicato fini – e’ fondamentale per capitalizzare il grande ritorno dei buyer esteri al vinitaly, oltre 1000 ‘superacquirenti’ da 68 paesi, il 43% in piu’ rispetto allo scorso anno”. sono state circa 40 le aziende associate alla cia coinvolte e protagoniste degli incontri con i buyer esteri arrivati in sicilia da finlandia, norvegia, svezia e polonia, e in veneto anche da usa, brasile, cina, singapore, taiwan.