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” aziende che tramandano storie e tradizioni, dalle terre del vecchio castello che, dopo piu’ di 400 anni, tornano a produrre vino, al nome celtico scelto in onore delle antiche popolazioni che, gia’ secoli prima, coltivavano quegli appezzamenti a vite. e, poi, vigneti eroici che crescono su ripide pendici montane e vitigni autoctoni riportati a nuova vita. senza dimenticare le cantine green e biologiche, che fanno della sostenibilita’ ambientale il marchio di fabbrica delle loro bottiglie. sono solo alcune delle realta’ portate da cia-agricoltori italiani al vinitaly”. lo fa notare un comunicato stampa che cosi’ prosegue: “al centro della partecipazione all’edizione 2023, infatti, c’e’ l’immenso patrimonio vitivinicolo dei territori made in italy, rappresentato dalle aziende associate, protagoniste di un serrato calendario di degustazioni, assaggi e focus group tematici nella “tasting area” di cia, al padiglione 12 (stand d2), che quest’anno raddoppia con il nuovo spazio al padiglione c (stand c8-c9) insieme a italia olivicola, per sol&agrifood. ‘vogliamo puntare su quelli che, secondo noi, sono i veri protagonisti del settore, ovvero i produttori agricoli – spiega il presidente nazionale di cia, cristiano FINI – che, da nord a sud del paese, lavorano ogni giorno per garantire la qualita’, la tipicita’ e la varieta’ del vino italiano. una filiera di eccellenza che vale 31,3 miliardi di euro, coinvolge oltre 500 mila aziende di cui circa 100 mila guidate da giovani under 35 e macina record sui mercati esteri, sfiorando il traguardo degli 8 miliardi di export nel 2022′. eppure, mai come ora, occorre fare quadrato intorno al settore e tutelare questo asset strategico da crisi e criminalizzazioni, che ne mettono a rischio la tenuta. ‘prima la pandemia e poi la guerra – ricorda il presidente di cia – con la mancanza di materie prime, l’escalation dei costi di produzione e l’inflazione galoppante che incide sulla spesa. ma il mondo del vino, oggi, paga anche i continui tentativi di demonizzazione, come il pericoloso precedente delle health warnings irlandesi, che creano allarmismo e disinformazione non distinguendo piu’ il consumo corretto, moderato e responsabile dall’abuso’. per questo, sottolinea FINI, ‘il vinitaly 2023 e’ l’occasione per fare ancora piu’ squadra e chiedere all’europa di salvaguardare i fondi di promozione per assicurare la competitivita’ del settore, concentrarsi sulla lotta all’abuso di alcol e, soprattutto, evitare politiche sproporzionate che minano le comunita’ e i territori del vino, cosi’ come la cultura e il turismo gastronomico made in italy, basato sulla dieta mediterranea, di cui il vino e’ parte integrante’. ‘il vino, come l’olio e le specialita’ tipiche che quest’anno portiamo anche dentro sol&agrifood, il salone dedicato all’interno di vinitaly, sono eccellenze del paese, rappresentano tradizioni e usanze, raccontano la capacita’ unica degli italiani di legare prodotti e territori.ora dobbiamo continuare a far crescere il valore aggiunto di filiere cosi’ importanti, anche dal punto di vista economico, valorizzando e promuovendo sempre meglio le produzioni dei nostri agricoltori sui mercati e tra i consumatori’, conclude il presidente di cia.”.