“GLI AGRICOLTORI SFIDANO L’AGENDA VERDE DELL’UE”, SECONDO IL “FINANCIAL TIMES”

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tanti agricoltori europei “si stanno stancando di quelli che vedono come diktat ambientali di una burocrazia a 2.500 km di distanza. la portata della trasformazione che la commissione europea chiede nella sua strategia farm to fork – dimezzare la quantita’ di pesticidi usati entro il 2030, ridurre l’uso di fertilizzanti, raddoppiare la produzione biologica e ripristinare alcuni terreni agricoli – sarebbe notevole anche in tempi meno difficili”, scrive il “financial times” in uno dei suoi articoli di approfondimento, intitolato “gli agricoltori sfidano l’agenda verde dell’ue” e firmato da andy BOUNDS, alice HANCOCK ed eleni VARVITSIOTI. il farm to fork e le altre norme ambientali – sottolinea l’articolo – stanno arrivando nel momento in cui la guerra in ucraina ha sconvolto i mercati alimentari globali e mentre gli agricoltori affrontano un taglio dei sussidi della pac. ma un alto funzionario dell’ue che lavora sulla politica climatica definisce il settore agricolo “il nostro bambino problematico”, dato che rappresenta l’11% delle emissioni totali di gas serra dell’unione, una percentuale quasi pari a quella di 20 anni fa. i terreni agricoli dell’ue stanno cosi’ diventando un nuovo campo di battaglia per le ambizioni verdi della commissione europea. governi nervosi stanno ridimensionando le sue proposte, sotto la pressione di una lobby agricola organizzata e ben finanziata con stretti legami con i politici. ma se bruxelles non riuscira’ a coinvolgere gli agricoltori, il suo impegno a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 potrebbe essere a rischio, osserva il “financial times”. le proposte del blocco non sono adatte a una “economia di guerra” in cui gli agricoltori dovrebbero essere liberi di produrre, afferma christiane LAMBERT, co-presidente del potente sindacato degli agricoltori dell’ue copa-cogeca. “le persone che prendono decisioni sull’agricoltura non ne sanno nulla”, aggiunge. i responsabili politici dell’ue sostengono che al contrario le misure sono nell’interesse degli agricoltori a lungo termine. “e’ un mito dire che o hai piu’ natura o hai piu’ cibo”, sostiene un funzionario dell’ue. “le principali minacce fondamentali alla sicurezza alimentare includono il cambiamento climatico e la perdita di biodiversita’”. virginijus SINKEVICIUS, commissario europeo per l’ambiente, e’ d’accordo. “cio’ che e’ molto importante per me e’ capire che quelle proposte ambientali non vanno mai contro l’azienda agricola. sono a loro favore perche’ senza la natura l’agricoltura non e’ possibile. e’ un cambiamento significativo per i nostri agricoltori, ma inevitabilmente dovranno far parte della soluzione”, aggiunge. “forse non accadra’ dall’oggi al domani”. ma e’ improbabile che un settore che si sente gia’ con le spalle al muro ceda, osserva il “financial times”. alcuni credono che il modo migliore per affrontare l’opposizione sia comprarla. il commissario europeo per l’agricoltura janusz WOJCIECHOWSKI ha gia’ chiesto maggiori finanziamenti della pac perche’ l’inflazione – che ha raggiunto quasi il 10% nell’eurozona lo scorso anno, sottolinea l’articolo – ha eroso il suo valore reale. la pac “e’ solo lo 0,4 per cento del prodotto interno lordo dell’ue per garantire la sicurezza alimentare, la sicurezza ambientale e la sicurezza climatica”, sostiene. il settore privato e’ d’accordo. fooddrinkeurope, che rappresenta gli industriali, ha scritto alla presidente della commissione europea VON DER LEYEN chiedendo che parte dei miliardi di sussidi per la transizione verde vadano all’agricoltura. “la strategia farm to fork dell’ue non dispone di risorse o strumenti adeguati per affrontare le realta’ del mercato odierno e le pressioni future”, sostiene.