IL 4 APRILE A VINITALY CONVEGNO CONFAGRICOLTURA SU RIFORMA INDICAZIONI GEOGRAFICHE

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la proposta di regolamento della commissione ue relativa alla riforma della politica di qualita’ delle indicazioni geografiche (ig) prevede l’accorpamento in un unico sistema delle ig dei prodotti agricoli, dei vini e delle bevande spiritose. il dibattito politico a riguardo e’ molto acceso e sara’ argomento di confronto e approfondimento a vinitaly, nello stand di confagricoltura (hall d, stand g – h – i) nel convegno “la riforma delle ig”, organizzato da federdoc e confagricoltura lunedi’ 3 aprile alle 12.30. con il presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, e il presidente di federdoc, giangiacomo BONALDI, ci saranno l’europarlamentare herbert DORFMANN, lodovico GIUSTINIANI, presidente di confagricoltura veneto; alberto D’ATTIMIS, presidente della sezione vitivinicola friuli venezia giulia; diego COLLER, presidente di confagricoltura trentino; leo TIEFENTHALER, presidente dell’unione agricoltori e coltivatori diretti altoatesini, e palma ESPOSITO, della direzione politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di confagricoltura e componente del comitato nazionale vini doc. “se dovesse confermarsi la struttura del regolamento ig cosi’ come previsto dalla commissione – evidenzia GIANSANTI – ci sarebbe il passaggio di parte della politica vitivinicola come la gestione dei disciplinari, la tutela, le regole di sostenibilita’ e le associazioni di produttori, nel regolamento orizzontale. occorre prestare attenzione alle indicazioni geografiche che valgono circa 11 miliardi dei 13 totali del fatturato dell’intero settore”. “la proposta di riforma delle indicazioni geografiche ha l’intento di arrivare a un riordino generale, con termini procedurali e di tutela estesi a tutte le eccellenze dell’agroalimentare europeo, dai formaggi ai prosciutti – sottolinea BONALDI -. inserire in questo contesto il vino, che si avvale di strumenti normativi specifici, ha destato preoccupazione in federdoc e nel comparto in generale. il nuovo regolamento potrebbe presentare delle opportunita’, ma allo stesso tempo espone il settore a delle complessita’ che potrebbero indebolire la normativa sul vino”.