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la relazione di paolo DE CASTRO (s&d) sulla riforma delle norme dell’ue per la registrazione e la protezione delle indicazioni geografiche (ig) per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli e regimi di qualita’ per i prodotti agricoli, approvata oggi all’unanimita’ dalla commissione agricoltura del parlamento europeo – si basa su quattro pilastri: rafforzamento del ruolo dei consorzi, maggiore protezione, semplificazione e chiarimento del ruolo dell’ufficio europeo dei brevetti (euipo), sostenibilita’ e trasparenza. in merito al primo punto, i consorzi rappresentano il motore di sviluppo delle ig, e continueranno a rimanere in mano solo ai produttori, con maggiori e migliori responsabilita’, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del turismo ad indicazione geografica, che – spiega DE CASTRO – riteniamo possa rivelarsi un “vero volano per lo sviluppo delle nostre regioni e dei nostri territori”. per quanto riguarda i criteri di riconoscimento dei consorzi, sono stati salvaguardati schemi nazionali, come quello italiano, che gia’ funzionano in modo efficace, sottolinea il relatore. agli stati membri verra’ inoltre riconosciuta la possibilita’ di introdurre sistemi di contributi obbligatori erga-omnes, che prevedano l’obbligo, per tutti i produttori, di sostenere i costi del consorzio per lo svolgimento delle attivita’ previste dal regolamento. sulla protezione, le principali disposizioni riguardano la protezione on-line, che dovra’ diventare ex-officio grazie a un alert system sviluppato da euipo, e la protezione quando le ig vengono utilizzate come ingredienti, rendendo obbligatoria l’autorizzazione da parte del consorzio. sono state poi eliminate – aggiunge DE CASTRO – “tutte quelle falle del sistema che consentano a stati membri o produttori di sfruttare indebitamente la reputazione delle indicazioni geografiche, tramite norme tecniche nazionali, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura strumenti unionali, quali le menzioni tradizionali, nel caso del prosek made in croazia. in particolare, e’ stata chiarito nella definizione di menzione tradizionale come queste non possano corrispondere o evocare ig riconosciute”. per eliminare la burocrazia per i produttori, la relazione propone di ridurre il tempo a disposizione della commissione per registrare una nuova ig da sei a cinque mesi e limitare il periodo di proroga a un massimo di tre mesi e solo in casi debitamente giustificati. alle autorita’ nazionali passa la gestione della maggior parte delle richieste di modifica delle registrazioni delle ig esistenti senza che la commissione le controlli nuovamente. deve inoltre essere la commissione, con la sua competenza unica nel settore agricolo, ad amministrare il sistema delle ig, piuttosto che l’euipo, la quale potra’ tuttavia dare un importante supporto consultivo su questioni tecniche. e’ stato inserito l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto ig il nome del produttore. allo stesso tempo, per i soli prodotti igp, sara’ obbligatorio indicare in etichetta l’origine della materia prima principale, nel caso provenga da un paese differente rispetto allo stato membro in cui si colloca l’areale di produzione.