SICCITA’: UNA STORICA MANCANZA D’ACQUA SOFFOCA L’AGRICOLTURA ARGENTINA E MINACCIA L’ECONOMIA

(riproduzione riservata)

l’argentina ha vissuto l’estate piu’ calda della sua storia, scrive flora KNEES, inviata speciale di “le monde” a pergamino, 230 chilometri a nord-ovest di buenos aires, nel “nucleo” agricolo del paese, che in particolare e’ stato colpito da temperature percepite che hanno ripetutamente superato i 40°c, sotto l’impatto del fenomeno naturale della niña e del cambiamento climatico. in media, l’estate ha mostrato un termometro di 1,3°c sopra il normale. caldo estremo, che ha finito di far evaporare la poca umidita’ nel terreno. perche’ gia’ dal 2019 il settore e’ scosso dalla siccita’. secondo il servizio meteorologico nazionale, solo il 44% delle precipitazioni medie e’ caduto negli ultimi quattro mesi del 2022. la percentuale piu’ bassa da trentacinque anni. la situazione interessa direttamente il settore cerealicolo, la cui irrigazione dipende quasi esclusivamente dalla pioggia. e alla siccita’ si e’ aggiunto un evento senza precedenti: una gelata lampo, tra due ondate di caldo di febbraio, ha danneggiato le piantagioni che ancora resistevano. un panorama “drammatico” , secondo un rapporto del 9 marzo del rosario commodity exchange, relativo alla produzione di soia, mais e grano. stima le perdite per il settore in 13 miliardi di euro, con un calo del 40% del valore delle esportazioni, rispetto all’anno precedente, e ricadute a cascata su tutto l’indotto a monte e a valle, dalle macchine agricole, alle sementi, ai trasporti. con tutti i settori che ruotano attorno all’agricoltura, la perdita totale legata alla siccita’ e’ stimata in 17,6 miliardi di euro, ovvero 3 punti del prodotto interno lordo (pil) argentino per l’anno 2023, sottolinea KNEES, facendo presente che questo buco nell’economia, che respira in gran parte al ritmo della sua agricoltura (circa il 60% del valore delle esportazioni totali nel 2022), a sua volta induce un deficit in termini di gettito fiscale, derivante, tra l’altro, dalle tasse sull’esportazione dei cereali (5,6 miliardi di euro persi quest’anno). gli obiettivi fissati dal fondo monetario internazionale (fmi) nell’ambito della rinegoziazione del debito di 45 miliardi di dollari (circa 41 miliardi di euro) diventano cosi’ difficili da raggiungere e l’istituzione non ha mancato di avvertire che “in un contesto di siccita’ sempre piu’ grave (…), e’ necessario un insieme di misure piu’ solide per garantire la stabilita’”.