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ogni anno, miliardi di bovini, suini, ovini, caprini, equini e capi di pollame sono trasportati all’interno e al di fuori dell’ue per allevamento, ingrasso o macellazione: allevatori e produttori di carne cercano infatti di sfruttare e trarre profitto dalle differenze di costo a livello regionale, osserva la corte dei conti dell’unione europea in un’analisi pubblicata in vista della modifica della normativa comunitaria in materia. oltre un terzo di questi spostamenti – fa tuttavia notare la corte – dura piu’ di otto ore e gli standard per il benessere animale non sono sempre rispettati, il che fa sorgere dubbi circa la loro adeguatezza. “trasportare gli animali per lunghi tragitti puo’ avere conseguenze negative sul loro benessere,” ha dichiarato eva LINDSTROEM, componente della corte dei conti europea responsabile dell’analisi. “la normativa dell’ue in materia di trasporto degli animali non e’ fatta rispettare in modo uniforme da parte degli stati membri: vi e’ il rischio che i trasportatori possano sfruttare le scappatoie derivanti dalla diversita’ dei regimi sanzionatori nazionali”, ha aggiunto, ad esempio allungo i percorsi per evitare quei paesi dove le sanzioni sono piu’ onerose. la corte nell’analisi propone alcune alternative al trasporto di animali vivi, quali l’uso di impianti di macellazione locali o di strutture di macellazione mobili, nonche’ introdurre un regime di etichettatura legato al benessere degli animali. infine, la nuova normativa potrebbe offrire l’opportunita’ di promuovere cambiamenti strutturali verso una catena di approvvigionamento dei prodotti alimentari piu’ sostenibile. l’analisi della corte dei conti europea 3/2023, “il trasporto di animali vivi nell’ue: sfide e opportunita’” e’ disponibile sul sito internet della corte https://bit.ly/3mDlHKO.