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“condividiamo la proposta della ministra del lavoro CALDERONE di predisporre strumenti specifici a tutela non solo delle imprese ma anche dei lavoratori agricoli colpiti dall’alluvione in emilia romagna. siamo disponibili ad aprire un confronto immediato per mettere a punto misure compensative nei confronti dei tanti stagionali che hanno perso e perderanno giornate di lavoro da qui ai prossimi mesi o addirittura anni”, ha detto il segretario generale della fai-cisl onofrio ROTA, come riporta un comunicato della federazione. “da tempo stiamo portando avanti la battaglia per riconoscere adeguati ammortizzatori ai lavoratori agricoli in caso di calamita’ naturali. il modello piu’ idoneo sarebbe quello di riconoscere per l’anno seguente all’evento calamitoso le stesse giornate di lavoro dell’anno precedente, una procedura attuabile in maniera piuttosto rapida e trasparente e che consentirebbe a queste persone di non perdere la continuita’ contributiva e l’accesso alla disoccupazione agricola. serve inoltre un aggiornamento della legge sulle calamita’ naturali: davanti ad eventi estremi sempre piu’ frequenti – ha aggiunto ROTA – le norme devono consentire anche ai lavoratori danneggiati di accedere ad adeguati ristori. in questo senso, e’ positivo che il presidente della regione emilia romagna stefano BONACCINI abbia fatto presente la necessita’ di ristori al 100% per le imprese colpite ma non vanno dimenticati i tanti lavoratori e lavoratrici altrettanto danneggiati. secondo gli ultimi dati eban – ha concluso ROTA – la ricchezza generata dall’agricoltura in emilia-romagna e’ di 7,2 miliardi di euro e incide per il 24% sul totale del nord-italia e per il 12% sul totale nazionale, traguardi raggiunti grazie agli oltre 95mila operai agricoli della regione, dei quali l’89% a tempo determinato, che avranno bisogno di assistenza e risposte concrete”.