ASSOLATTE, UNAITALIA E ASSOCARNI APPOGGIANO ALLEANZA FILIERE CONTRO CIBO IN PROVETTA

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alla presentazione dell’alleanza contro il cibo da laboratorio durante il convegno su “I rischi del cibo sintetico” sono intervenuti, tra gli altri, i presidenti di assolatte, unaitalia e assocarni. “siamo al paradosso: da un lato, ci viene chiesto di investire per rendere le nostre produzioni lattiero casearie ancor piu’ attente all’ambiente, dall’altro investitori senza scrupoli, col pretesto della tutela dell’ambiente, cercano di promuovere un prodotto che tutto e’ fuorche’ naturale, ed e’ quindi nemico dell’ambiente. vogliono appropriarsi dei valori del latte, della sua naturalita’ e della sua purezza. dobbiamo arrestare questa corsa senza senso, fermare i cibi frankenstein e salvaguardare il latte che, lo diciamo da sempre, e’ un vero patrimonio mondiale dell’umanita’”, ha dichiarato paolo ZANETTI, presidente di assolatte. “da sempre il settore avicolo, unico settore zootecnico in grado di garantire l’autoapprovvigionamento italiano, e’ impegnato a produrre alimenti salubri, economicamente accessibili e sostenibili da un punto di vista ambientale. gli ultimi dati ispra dimostrano chiaramente l’impatto ambientale della nostra produzione: al livello nazionale, l’avicoltura pesa meno dello 0,2% del totale dei gas serra mentre l’agricoltura nel suo complesso pesa solo il 7,8%. sposiamo il principio di precauzione che ha ispirato il provvedimento del governo e condividiamo l’opportunita’ di approfondire scientificamente l’eventuale rischiosita’ alimentare ed il reale impatto ambientale di alimenti prodotti in laboratorio”, ha detto antonio FORLINI, presidente di unaitalia. “la filiera del bovino in italia rappresenta piu’ del 4,5% del comparto della produzione agroalimentare, con circa 9,3 miliardi di euro di fatturato, 350.000 addetti e oltre 131.000 aziende agricole. i bovini per loro natura sono contributori netti alla sicurezza alimentare, perche’ si alimentano per il 90% di erba e cellulosa non consumabili dall’uomo, fornendo proteine ad alto valore nutrizionale. inoltre, l’allevamento bovino, da sempre strettamente legato alla terra e alla sua produzione agricola, rappresenta un presidio importante per salvaguardia del territorio e per l’ambiente. non e’ un caso che, con il crollo degli allevamenti passati da 1,5 milioni di fattorie nel 1961 alle attuali 131mila, il nostro territorio abbia subito il dissesto idrogeologico che e’ sotto gli occhi di tutti. l’abbandono delle produzioni tradizionali a favore del cibo da laboratorio, oltre a non fornire gli stessi nutrienti della carne naturale, incidera’ negativamente sugli ecosistemi ambientali. pertanto, riteniamo che il governo italiano, in base ai piu’ elementari principi di precauzione, abbia fatto una scelta importante nel bloccare la produzione nel nostro paese”, ha detto serafino CREMONINI, presidente di assocarni. nel convegno e’ intervenuto, tra gli altri, ruggero LENTI, presidente di assica.