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“oltre 91mila sono gli ettari ad olivo della toscana che coinvolgono quasi 37 mila aziende. di grande importanza il ruolo delle ig toscane che contano 4 dop (chianti classico, lucca, seggiano, terre di siena), 1 igp (toscano) e che nel 2021 secondo ismea/qualivita hanno realizzato un fatturato alla produzione di 29,3 milioni, in grado di generare un export pari a 42 milioni di euro, per il 75% realizzato fuori dall’unione europea. sono i numeri dell’economia dell’olio extravergine d’oliva prodotto in toscana, presentati in occasione della selezione oli extravergine 2023, il red carpet dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane”. lo rende noto un comunicato stampa della regione. “l’olio toscano – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare SACCARDI – ha tutti i titoli per affermarsi in termini di qualita’ sui piu’ grandi e importanti mercati internazionali. abbiamo una qualita’ e una quantita’ straordinaria di tipologie autoctone, ben 80 varieta’ di olivo autoctone, abbiamo un sistema della filiera valorizzata da un alto tasso di innovazione nei frantoi di grande livello. questo incide moltissimo sulla qualita’ dei nostri oli e la manifestazione di oggi e’ una modalita’ eccellente per valorizzarli. nel panorama nazionale delle denominazioni di origine protette (dop) e delle indicazioni geografiche protette (igp) degli oli extravergini di oliva, la toscana emerge per i quantitativi di oli certificati, che rappresentano una quota rilevante del totale nazionale: abbiamo cinque dop e igp degli oli extravergini di oliva. inoltre, la regione ha fatto un bando sull’innovazione con oltre 10 milioni di euro che ha avuto un successo strepitoso, per l’ammodernamento dei frantoi e’ previsto un altro bando con una dotazione di 8 milioni di euro, perche’ fare olio buono non vuole dire solo avere olive di qualita’ ma riuscire anche a seguire una procedura e un percorso di frangitura particolare. non ultimo, siamo concentrati sull’uso razionale e sostenibile dell’acqua, che vuol dire attenzione all’ambiente e al territorio, due obiettivi perfettamente interpretati dall’alto numero di oli biologici che produciamo. concludo dicendo che siamo stati la prima regione a fare la legge sull’oleotursimo: tutto questo per ribadire che la toscana punta su questo prodotto straordinario e credo che l’olio toscano abbia davanti una prospettiva molto importante”. “la produzione di olio di oliva – prosegue il comunicato – e’ concentrata nel bacino del mediterraneo, e in particolare in spagna e italia, paesi che rappresentano anche la quasi totalita’ delle esportazioni mondiali (60% la spagna e 20% l’italia). la produzione italiana copre mediamente il 15% di quella mondiale (a fronte del 45% in media della spagna). anche sul fronte dell’import, il mercato e’ condizionato da pochi grandi clienti, primo tra tutti l’italia stessa, con un terzo del totale, seguita dagli stati uniti. nella campagna in corso, se i dati venissero confermati, l’italia potrebbe scalare al quarto posto nella graduatoria dei paesi produttori. nel 2022, infatti, la produzione e’ calata in italia, ma in toscana invece e’ in recupero. la flessione si registra in quasi tutti i principali paesi produttori, comunitari e non, tranne che in grecia e turchia che superano l’italia e si posizionano al secondo e terzo posto nel ranking mondiale. per il 2022 si stimano 241 mila tonnellate (-27% rispetto alla campagna precedente): una riduzione legata alle complicazioni climatiche e alla naturale alternanza. la bilancia commerciale e’ strutturalmente in negativo: l’import supera sempre l’export sia in volume che in valore (salvo rare eccezioni quali il 2020)”.