PRANDINI (COLDIRETTI) E SCORDAMAGLIA (FILIERA ITALIA) A BRUXELLES PER AIUTI ALLUVIONE

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“‘occorre tagliare la burocrazia ed i tempi per fare arrivare il piu’ in fretta possibile gli aiuti europei alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione in emilia romagna’. e’ quanto hanno chiesto il presidente della coldiretti ettore PRANDINI e l’l’amministratore delegato di filiera italia luigi SCORDAMAGLIA in occasione di una serie di incontri istituzionali a bruxelles con ambasciatori, alti dirigenti della commissione, membri del gabinetto all’agricoltura e molti parlamentari europei di tutti gli schieramenti”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che prosegue: “tra i temi affrontati l’emergenza alluvione in emilia- romagna e le possibilita’ di intervento a livello comunitario, l’importanza di un’implementazione rapida ed efficace del pnrr e le politiche alimentari ed ambientali dell’unione europea, dall’etichettatura nutriscore alla direttiva sulle emissioni industriali fino al cibo artificiale. le importanti misure varate dal governo per imprese e lavoratori colpiti dall’alluvione sono un primo passo significativo ma per affrontare l’emergenza – hanno affermato coldiretti e filiera italia – saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con il contributo dell’unione europea che in passato ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro per interventi su calamita’ in 24 stati membri negli ultimi venti anni attraverso il fondo di solidarieta’. per l’ultima alluvione avvenuta nel 2021 in germania sono stati stanziati complessivamente 613 milioni di euro. ma se da un lato esiste la necessita’ di intervenire subito sull’emergenza alluvione, dall’altro c’e’ la necessita’ di non perdere l’occasione offerta con 191,5 miliardi di euro assegnati all’italia nell’ambito del pnrr che deve passare – hanno sostenuto coldiretti er filiera italia – per una modifica necessaria per tener conto della situazione socio-economica attuale. importante – hanno continuato coldiretti e filiera italia – e’ anche attivare al piu’ presto i fondi restanti della riserva di crisi prevista dalla politica agricola comune (pac) per fare fronte a circostanze eccezionali (rimangono ancora circa 200 milioni di euro a livello ue) ed adottare misure di flessibilita’ per l’implementazione del piano di sviluppo rurale dell’emilia-romagna per permettere modifiche piu’ rapide del psr e assicurare rapidita’ dei pagamenti. nello stabilire il nuovo riparto delle risorse del repower eu, cosi’ come nella revisione del pnrr e dei fondi strutturali, e’ dunque strategico adeguare le risorse per il settore agricolo – hanno aggiunto coldiretti e filiera italia – dando fiducia a un comparto vitale che svolge un ruolo strategico per l’ambiente e la sovranita’ alimentare messa a rischio anche dai cambiamenti climatici. le risorse repower eu e fondo sviluppo e coesione con operazioni complementari al pnrr rappresentano un’opportunita’ da non sprecare per rendere piu’ efficiente la gestione dell’acqua, produrre energia pulita e contrastare il moltiplicarsi degli eventi estremi. ma e’ anche necessario respingere l’attacco al made in italy a tavola su piu’ fronti – evidenziano coldiretti e filiera italia – dal terrorismo sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dal divieto della pesca a strascico alla direttiva sulle emissioni che equipara una fattoria agricola a una fabbrica metalmeccanica fino al cibo sintetico prodotto in laboratorio. ‘dal nutriscore alle etichette allarmistiche sul vino, il giusto impegno della commissione europea per tutelare la salute dei cittadini non puo’ tradursi in decisioni semplicistiche e ideologiche, che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantita’ consumate, e non puo’ neanche basarsi sull’imposizione ai cittadini di stili alimentari del tutto estranei alla nostra cultura e alla nostra tradizione’, ha affermato PRANDINI nel sottolineare che ‘ci deve essere poi il rifiuto di ogni accordo commerciale bilaterale che non preveda condizioni piene di reciprocita”. ‘il mercosur farebbe pagare tutto il conto dell’accordo all’agroalimentare europeo e soprattutto italiano, con l’apertura di contingenti enormi a dazio zero di carne ed altri prodotti ottenuti in violazione di tutti i principali standard di sicurezza alimentare ed ambientale come per la deforestazione amazzonia’, ha concluso l’amministratore delegato di filiera italia luigi SCORDAMAGLIA”.