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“abbiamo iniziato a parlare di clima nel 2000 ai tempi della tragedia di soverato ora e’ giunto il momento di affrontare il problema in modo programmatorio, al di la del fatto che “siamo bravi a gestire emergenze: un’abitudine che dobbiamo perdere”, ha detto il presidente di anbi francesco VINCENZI introducendo la parte pubblica dell’assemblea dell’associazione in programma oggi e domani a roma. il presidente ha parlato di un’europa matrigna che “spesso contrappone ambiente e agricoltura”. tema, questo, cui non si e’ sottratto il ministro dell’ambiente gilberto PICHETTO FRATIN. il ministro ha confermato di non essere d’accordo con la gestione degli importanti dossier che chiamano in causa il settore agricolo: “come in ogni assemblea e’ necessario trovare un punto di mediazione tra i diversi interessi nazionali, che pero’- ha puntualizzato – al momento non e’ compatibile con la realta’ italiana”.la situazione “non e’ agevole”, ma bisogna andare avanti, ha puntualizzato. “il ragionamento complessivo che stiamo facendo come paese riguardo alla produzione di energia e all’autoconsumo sconta ancora un ostacolo, che e’ quello della carenza della rete distributiva che deve aumentare”, ha dichiarato il ministro rispondendo alla sollecitazione del presidente VINCENZI sul tema dello scambio di energia sul posto. “l’obiettivo, poi, dovra’ essere quello di una gestione intelligente della rete. stiamo approfondendo la questione con il masaf e il ministro francesco LOLLOBRIGIDA”, ha aggiunto PICHETTO. riguardo alla gestione dell’acqua, il ministro ha sottolineato che siccita’ e alluvioni sono le facce della stessa medaglia, che devono essere governate uscendo da un’ottica di emergenza. “abbiamo gia’ fatto degli atti, ma oltre a smelmare le dighe dobbiamo pensare a farne di nuove”, ha aggiunto, per aumentare il recupero dell’acqua piovana. “sono da prevedere anche le aree di esondazione, che implicano gia’ dei meccanismi di indennizzo”. tutto questo, ha continuato PICHETTO, “deve avere dietro una programmazione con autorita’ di bacino rinforzate, regioni e opportuni finanziamenti, anche se – ha sottolineato – non e’ una questione di soldi visto che spendiamo solo il 20-35% di quelli messi a disposizione dal fondo di coesione ogni settennio; piu’ importante e’ creare le condizioni per spenderli”. la legge mi impone la verifica degli invasi, strutture che il mondo ci invidia ma che non sono state gestite bene in 40 anni, ha dichiarato il commissario alla siccita’ nicola DELL’ACQUA al lavoro per “cercare di farle funzionare”, ma convinto che “non c’e’ un colpevole ma la solita assenza di programmazione”. acqua, direttiva emissioni, direttiva carburanti e ripristino natura sono stati i temi affrontati dall’europarlamentare paolo DE CASTRO con una chiamata all’unita’ di tutte le parti interessate a continuare il gioco di squadra con il governo per portare a casa, gia’ con la plenaria dell’europarlamento a strasburgo della settimana prossima, qualche risultato positivo per l’italia. “di piano laghetti – ha ricordato DE CASTRO tornando al tema della giornata – parlava gia’ giuseppe MEDICI 30 anni fa ma non e’ mai stato fatto. mancano le infrastrutture e il problema di aumentare la capacita’ di raccolta delle acque e’ drammatico”. a questo punto – ha concluso l’europarlamentare – “dobbiamo fare un salto di qualita’. io sostengo la proposta delle 10 opere per sicurezza idrica in italia presentata da anbi e chiedo di tornare a darci tutti una mano per la crescita del made in italy, che rappresenta lo sviluppo del paese”. e’ una sfida epocale recuperare il non fatto negli ultimi 30 anni, ha detto il sottosegretario all’agricoltura D’ERAMO ma aggiunto – va fatto con una visione complessiva anche delle opere che mancano con l’ obiettivo di creare l’equilibrio tra le varie aree del paese. ha ringraziato anbi per la fattiva collaborazione il vice presidente della commissione industria agricoltura del senato giorgio maria BERGESIO. “lasciar fare le opere a chi sa farle perche’ la pubblica amministrazione non puo’ fare tutto e i consorzi possono farle” con fondi europei e altri sostegni, ha indicato. della necessita’ assoluta di creare anche grandi invasi, ha parlato giovanna PARMIGIANI “felice che si possa finalmente pronunciare la parola diga”. “in tanti anni non c’e’ mai stata vera programmazione per l’acqua e la politica deve impegnarsi a mettere in sicurezza territorio”, ha detto il presidente della cia cristiano FINI anche lui d’accordo con la necessita’ di dighe sebbene – ha precisato – va realizzato un piano invasi.