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istituire un sistema unico di certificazione, riorganizzare l’apparato di vigilanza, rendere effettiva la cooperazione con e fra le autorita’ competenti e tanta innovazione digitale e semplificazione: sono questi i punti chiave che federbio pone al centro della proposta di riforma del sistema di certificazione di settore trasmessa al sottosegretario al masaf luigi D’ERAMO e agli assessori regionali all’agricoltura, informa un comunicato. per federbio e’ essenziale puntare anche sulla formazione degli operatori e sull’utilizzo di piattaforme di scambio e validazione di dati e informazioni. ulteriori aspetti di rilievo per un sistema di certificazione efficace, a garanzia della filiera bio e dei cittadini, sono, secondo la federazione, tariffari unici approvati dallo stato e una chiara ripartizione di responsabilita’ tra operatori e organismi di certificazione. inoltre, in un contesto di mercato che vede i consumi di prodotti biologici in competizione con altre dichiarazioni di sostenibilita’ non sorrette da certificazioni in ambito pubblico, risulta ancora piu’ importante disporre di un sistema di certificazione trasparente e affidabile che consolidi la fiducia dei cittadini. “occorre puntare sull’innovazione digitale – afferma maria grazia MAMMUCCINI, presidente di federbio – per garantire tracciabilita’ e trasparenza verso i consumatori e semplificazione degli adempimenti per le imprese”. “questa riforma va inserita nel piano d’azione nazionale per il biologico come tassello essenziale a sostegno della transizione ecologica e per centrare l’obiettivo del 25% di sau biologica entro il 2027”, aggiunge il segretario generale paolo CARNEMOLLA.