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“le scorte di grano ucraino si attestano ormai ad un livello minimo mai raggiunto, -66% rispetto ai livelli pre guerra, piu’ la guerra durera’ e piu’ l’ucraina continuera’ a perdere quote e rilevanza sul mercato cerealicolo internazionale a vantaggio della russia, che secondo le previsioni raggiungera’ la quota record di oltre 40 milioni di tonnellate di grano esportati nel 2023. e’ questa la riflessione del centro studi divulga che ha elaborato e incrociato i dati sul livello delle scorte di grano e le stime di produzione dei paesi coinvolti nel conflitto”, rende noto un comunicato stampa, che prosegue: “grazie al raccolto 2021, quello che ha preceduto l’inizio della guerra, tra i piu’ generosi della storia ucraina con 33 milioni di tonnellate di grano tenero e 41 milioni di tonnellate di mais prodotti, i silos ucraini si sono riempiti e hanno garantito un adeguato approvvigionamento sia interno sia dei paesi che col black sea grain initiative hanno usufruito di quei prodotti con un importante respiro per le aree piu’ povere del pianeta. ma queste scorte ormai si stanno esaurendo e non saranno rimpinguate anche a causa delle operazioni di guerra e dei bombardamenti con un calo del raccolto stimato in ucraina del 47% per il grano e del 40% per il mais rispetto al livello gia’ molto basso del 2022. al contrario, la russia in questi mesi ha consolidato la sua posizione di primo esportatore al mondo di grano anche grazie a una produzione record di 92 milioni di tonnellate nel 2022”. “col perdurare della guerra la via dei porti del mar nero, purtroppo, assumera’ sempre minore rilievo internazionale, e tutto questo a vantaggio della russia che si e’ candidata a sostituire completamente i prodotti ucraini nelle forniture ai paesi piu’ poveri. minor disponibilita’ di cereali sul mercato internazionale significa anche costi maggiori dei prodotti agricoli in tutto il mondo con ricadute anche a cascata su prodotti di largo consumo come pane, farina, prodotti da forno”, spiega felice ADINOLFI, direttore del centro studi divulga.