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“per confagricoltura le proposte di sviluppo delle tecniche genomiche presentate dalla commissione ue al parlamento di bruxelles rappresentano un importante cambio di passo, che riporta l’europa al centro del dibattito sulla ricerca scientifica applicata al settore agricolo. in attesa di esaminarla in tutti i dettagli, confagricoltura giudica positivamente l’iniziativa della commissione che mira a fare, finalmente, chiarezza sulla differenza tra le nuove tecniche genomiche (ngt) e gli organismi geneticamente modificati (ogm). dissipando, cosi’, quelle ambiguita’ che hanno costretto al palo l’intero settore della ricerca europea”, rende noto un comunicato stampa della confederazione. “la proposta inviata al parlamento di bruxelles rappresenta un cambiamento di approccio al tema della transizione ambientale: la sostenibilita’ non puo’ essere perseguita soltanto con divieti e limitazioni, ma e’ necessario dare agli agricoltori valide alternative e strumenti che permettano di ridurre l’uso di fitofarmaci e lo sfruttamento delle risorse naturali senza intaccare le produttivita’ delle proprie aziende”, precisa confagricoltura. “l’unione europea ha imboccato la strada giusta manifestando la volonta’ di riconoscere l’importanza della ricerca di specie vegetali resistenti alle conseguenze del cambiamento climatico. l’applicazione di queste tecniche permettera’ di fronteggiare molte delle attuali minacce alla capacita’ produttiva nazionale: dalle malattie fungine derivanti da eccessive precipitazioni e alluvioni, alla siccita’ e alla salinita’ del suolo e delle acque fluviali”, afferma la divulgatrice scientifica e presidente della fnp proteoleaginose di confagricoltura, deborah PIOVAN. “adesso l’auspicio e’ che l’iter di approvazione di una legge che regolamenti tali tecniche proceda spedito e si concluda, come annunciato, entro i primi mesi del 2024. l’impegno assunto dalla spagna nel suo semestre alla guida del consiglio ue, ad avviare un focus sul tema nel prossimo settembre, fa ben sperare che il dossier possa approdare in aula gia’ a febbraio”, conclude confagricoltura.