NEL DISCORSO PER 75MO COSTITUZIONE PRESIDENTE CONSULTA SCIARRA CITA IL PAESAGGIO AGRARIO DI SERENI

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“cultura, ambiente e democrazia” e’ stato il tema scelto dalla presidente della corte costituzionale silvana SCIARRA per il suo intervento alla cerimonia che si e’ svolta oggi alla camera per il il 75° anniversario dell’entrata in vigore della costituzione. ha detto, fra l’altro, la presidente: ” la nozione di ambiente, anche quando non era esplicita nel testo della costituzione, è emersa con l’avanzare di un costituzionalismo proiettato in avanti, che incrocia la crescita delle democrazie liberali e ne corregge i possibili eccessi, ponendo gradualmente un’enfasi sulla tutela di beni collettivi. nella tutela del paesaggio, anche prima della riforma dell’art. 9, la corte costituzionale ha riversato interpretazioni di lungo respiro. ascoltiamo la sua voce attraverso le parole di una sentenza celebre. il paesaggio «nel suo aspetto visivo» assomma «contenuti ambientali e culturali» e dunque è di per sé un valore costituzionale. non si tutela un concetto astratto di «bellezze naturali», ma «un bene complesso ed unitario» che la giurisprudenza costituzionale considera valore primario e assoluto4. mi soffermo sull’espressione «aspetto visivo», che dà l’idea del colpo d’occhio trasmesso dai maestri della pittura italiana, così come, più di recente, dalla fotografia d’autore. la costituzione tutela la cultura quale parte integrante dell’ambiente, preservandone l’integrità, ovvero valorizzando l’inclusione delle opere dell’uomo che non solo non disturbano una tale armonia, ma ne accrescono le potenzialità. dunque non è stravagante affermare che la cultura ambientale possa – forse debba – diffondersi nelle scuole e nelle università partendo dalla storia dell’arte e dallo studio delle opere architettoniche che si collocano armoniosamente nell’ambiente, divenendone componente essenziale. con la nozione di paesaggio che si enuclea dalle sentenze della corte costituzionale si intersecano le letture degli storici dell’arte, come pure degli studiosi della storia agraria italiana, a cominciare da emilio SERENI e dal suo fortunato libro del 1961 “storia del paesaggio agrario italiano”5, in cui si descrive la molteplicità delle agricolture italiane e con esse il comporsi delle attività produttive dentro la scena naturale. non è un caso che quel libro sia corredato di tante immagini. in quella scena si devono includere, tra l’altro, le lunghe coste italiane e il mare che le circonda. la tutela non può non essere dinamicamente sintonizzata con nuovi bisogni, legati all’evolvere delle attività economiche e produttive. anche di questa sintonia la corte è stata sempre consapevole, proponendo una giurisprudenza che combina la competenza legislativa statale con il coinvolgimento delle autonomie territoriali, per imprimere dinamismo alla tutela ambientale6. la compatibilità fra tutela ambientale e attività dell’uomo si propone nel dibattito contemporaneo in termini prorompenti, in ragione dell’urgenza di favorire la così detta “transizione verde”. si tratta di una giurisprudenza che, senza tradire il valore riposto nello stato, cui spetta esercitare questa competenza, lascia emergere le competenze legislative regionali nel governo del territorio, facendo in modo, per esempio, che gli impianti di energia rinnovabile non disturbino il contesto paesaggistico e siano dunque installati in modo idoneo”. qui il testo integrale del discorso https://bit.ly/3Lp7E4I.