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e’ stata presentata l’anteprima digitale del “rapporto coop 2023 – consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” redatto dall’ufficio studi di ancc-coop (associazione nazionale cooperative di consumatori-coop) con la collaborazione scientifica di nomisma, il supporto d’analisi di nielseniq e i contributi originali di circana, gs1-osservatorio immagino, cso servizi, gfk, mediobanca ufficio studi. inoltre, da quest’anno il rapporto per alcune sue parti si e’ avvalso dell’ausilio dei nuovi programmi di intelligenza artificiale generativa, tra cui chat gpt, bard e midjourney. il rapporto mette in luce i “futuri possibili” derivanti da guerra e cambiamenti geopolitici, climate change e migrazioni, e ancora, intelligenza artificiale e mercato del lavoro, nonche’ inflazione e possibile crisi economica. di fronte a tutto questo – sottolinea lo studio – in italia da una parte si assiste al ritorno della “economia dello zero virgola”, dall’altra al “lavoro che non paga” e in tutto questo all'”enigma dell’imperscrutabile serenita’ degli italiani”. tra gli aspetti negativi, lo studio mette in risalto “la triste rinuncia all’identita’ alimentare italiana”, che va di pari passo con l’inflazione e con il sempre maggior ricorso a discount e marchi del distributore. “una deriva che potra’ continuare nei prossimi mesi e mettera’ in discussione il concetto di alimentazione italiana e dieta mediterranea, a partire dal consumo di frutta e verdura (-15,2% il consumo negli ultimi due anni e per il 16% degli italiani si ridurra’ ancora)”, sottolinea la sintesi del rapporto. lo studio segnala anche come “l’uragano prezzi” abbia ridisegnato gli equilibri della filiera. in sostanza, afferma il rappporto, le imprese dell’industria alimentare – e segnatamente quelle di maggiori dimensioni – evidenziano una redditivita’ strutturalmente superiore a quella della grande distribuzione alimentare.