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il commissario straordinario di ismea, livio PROIETTI, ha commentato in un’intervista ad agra press le previsioni per la vendemmia 2023 e il futuro del nostro vino. l’intervista disponibile qui https://youtu.be/z-bClaaZGIQ “la contrazione produttiva di quest’anno non deve costituire un elemento di preoccupazione, visto il livello elevato di giacenze, che ha superato i 49 milioni di ettolitri, posizionandosi come il dato piu’ alto degli ultimi sei anni. il tema non e’ tanto la perdita della leadership italiana in termini di volumi prodotti, piuttosto il rallentamento della domanda interna ed estera, che sta deprimendo i listini soprattutto dei vini da tavola e degli igt. dobbiamo lavorare per ridurre il divario in termini di valore tra noi e la francia e per rafforzare il posizionamento competitivo dei vini di qualita’, facendo si’ che anche i vini comuni siano sempre piu’ caratterizzati rispetto ai competitor”, ha detto nel suo intervento PROIETTI che ha sottolineato la sfida dei consumi interni che “sono stagnanti innanzitutto perche’ il carrello della spesa costa di piu'”. il presidente di unione italiana vini, lamberto FRESCOBALDI, ha espresso ad agra press le sue valutazioni sulla vendemmia 2023 e sulle prospettive del vino italiano: qui l’intervista https://youtu.be/J57_oXJeypA “non ci possiamo piu’ permettere di produrre 50 milioni di ettolitri come nelle ultime vendemmie, e non puo’ essere una malattia fungina a riequilibrare una situazione che ha portato di recente al record di giacenze degli ultimi anni. sorprende, a questo proposito, come molti si preoccupino ancora di rimanere detentori di uno scettro produttivo che non serve piu’ a nessuno: oggi piu’ che mai si impongono scelte politiche di medio e lungo periodo, a favore della qualita’ e di una riforma strutturale del settore”, ha detto nel suo intervento FRESCOBALDI, secondo cui e’ un bene aver ceduto alla francia il primato produttivo in europa, da lui definito una “medaglia di legno”, per puntare invece a incrementare la qualita’, e quindi il valore, dei nostri vini. “tra le priorita’, occorre chiudere finalmente il decreto sulla sostenibilita’ e ammodernare il vigneto italia, mediamente vecchio, difficile da meccanizzare e costoso da gestire. serve anche revisionare i criteri per l’autorizzazione ‘a pioggia’ di nuovi vigneti in base alle performance delle denominazioni, oltre a ridurre le rese dei vini generici e rivedere il sistema delle dop e igp, compresa la loro gestione di mercato. questi sono gli strumenti per consentire al vino italiano di fare il salto di qualita’ necessario ad affrontare sia la situazione congiunturale dei mercati che i cambiamenti strutturali della domanda e delle abitudini di consumo. infine occorrera’ cambiare marcia sul piano commerciale, a partire dalla semplificazione dell’ocm promozione e da una promozione di bandiera capace di coinvolgere le imprese sin dalla sua pianificazione”, ha aggiunto FRESCOBALDI, secondo cui oggi l’italia ha un posizionamento e un immagine a livello mondiale decisamente migliore rispetto anche a pochi anni fa. il presidente uiv ha citato inoltre, tra i settori emergenti di cui tenere conto, anche quello dei vini senza alcol o a basso contenuto, che potrebbero dare opportunita’ ad operatori italiani gia’ attivi.