CIA, OLTRE 2000 AGRICOLTORI IN PIAZZA CONTRO CARO PREZZI E PER UN REDDITO PIU’ GIUSTO

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oltre duemila agricoltori a roma per dire, con cia-agricoltori italiani, “non toglieteci il futuro” hanno animato oggi la manifestazione nazionale della confederazione che ha riempito piazza santi apostoli e le vie del centro di tantissimi produttori e allevatori arrivati da tutt’italia, con cartelli e bandiere verdi, per protestare contro una crisi che, dal campo alla tavola, sta portando i prezzi alle stelle e rendendo gli agricoltori piu’ poveri. per la cia, i conti non tornano e “serve subito quel piano agricolo nazionale sempre annunciato e mai realizzato, che rimetta al centro l’impresa e il suo reddito”. “noi non siamo il problema ma la soluzione!’, ha ripetuto piu’ volte dal palco il presidente nazionale, cristiano FINI, che ha aperto la manifestazione rivendicando con forza il ruolo chiave del settore, anche nella transizione green come qui spiega ad “agra press” i motivi della protesta https://www.youtube.com/watch?v=1wpVZkRNnIw . “a dispetto di tutte le fake news, gli agricoltori non inquinano ma rispettano da anni gli impegni ambientali, anche mettendo a rischio i propri profitti; producono energie alternative e non sprecano acqua, ma la usano per produrre cibo di qualita’. senza agricoltura il made in italy non puo’ esistere e la sicurezza alimentare non ha garanzie; non c’e’ presidio del territorio e custodia del paesaggio, anche contro il dissesto idrogeologico; le aree interne si spopolano ed economia e societa’ non sopravvivono. abbiamo, dunque, buoni motivi per reclamare piu’ attenzione per le nostre aziende agricole. deve rimetterle al centro l’italia cosi’ come l’europa, che dovrebbe stare dalla nostra parte, invece di continuare a imporre norme e regolamenti dall’alto”, ha detto FINI. sulle pensioni “non chiediamo ma pretendiamo la riparametrazione per dare dignita’ agli agricoltori pensionati”, ha aggiunto FINI che ha poi avuto due pensieri particolari che hanno suscitato un particolare applauso dei manifestanti: ha ringraziato tutti gli iscritti cia che hanno partecipato alla sottoscrizione a favore delle vittime dell’alluvione e ha rivolto un appello forte contro “tutte le guerre”, chiedendo di dare “una possibilita’ alla pace”. un appello ripreso anche da altri interventi, che hanno chiesto, tra l’altro, “meno carri armati e piu’ trattori”. nei rispettivi interventi i tre vicepresidenti nazionali hanno approfondito, con tagli diversi, i temi generali della manifestazione. gennaro SICOLO, presidente di cia puglia, ha ribadito che “la cia e’ scesa in piazza per dare la sveglia alla politica e al governo: non basta cambiare nome al ministero, occorre dare sostanza alle scelte”. SICOLO ha esaminato la situazione di alcuni comparti, dall’olio di oliva al grano, ribadendo che e’ necessaria trasparenza per dare informazioni corrette ai consumatori. “non possiamo accettare che ci siano sugli scaffali miscele tra oli di semi e olio extravergine”, definite da SICOLO “vere truffe per i consumatori”. matteo BARTOLINI, presidente di cia umbria, ha ribadito che “per perseguire la sostenibilita’ ambientale e’ indispensabile tenere conto della sostenibilita’ economica e sociale”. gianmichele PASSARINI, presidente di cia veneto, ha ricordato il presidente giuseppe AVOLIO ribadendo che la cia vuole “ricomporre un patto tra agricoltura e societa’”. “se qualcuno vuole raccontare un’agricoltura che non c’e’ o vuole riportarci ai tempi della mezzadria, ebbene noi della cia non ci stiamo”, ha detto PASSARINI. alessandro DEL CARLO, presidente dei pensionati di anp-cia, ha fatto un’analisi lucida della grave situazione sociale del paese, con sempre piu’ poverta’ e sempre meno servizi e sanita’ pubblica. sono intervenuti anche pina TERENZI | presidente nazionale associazione donne in campo enrico CALENTINI, presidente nazionale associazione agia-cia daniela FERRANDO presidente cia-agricoltori italiani alessandria. hanno portato il loro saluto alla manifestazione il presidente della commissione agricoltura della camera mirco CARLONI (lega), i senatori del pd silvio FRANCESCHELLI e andrea MARTELLA, dei 5 stelle gisella NATURALE . nell’occasione la confederazione ha elencato nel dettaglio i numeri e le motivazioni della protesta: “nessun settore agricolo e’ indenne dalla crisi ormai diffusa e generalizzata, tra emergenze geopolitiche, climatiche e fitosanitarie. l’ortofrutta e’ in ginocchio, con un taglio del 40% della produzione dopo la siccita’ record del 2022, le gelate e soprattutto gli effetti delle alluvioni di maggio. il vino made in italy ha perso in media il 12% quest’anno, a causa degli attacchi distruttivi di peronospora, perdendo il primato mondiale a favore della francia. anche la zootecnia e’ in sofferenza, con un 2023 inaugurato dal calo del 30% della produzione di carne bovina e continuato con il proliferare della peste suina, che rischia di distruggere un comparto da 11 miliardi. e mentre i listini dei cereali sono in caduta libera (-40%), il carrello della spesa si fa piu’ pesante con l’inflazione, esplodendo il divario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali dei supermercati. oggi un produttore prende 35 centesimi per un chilo di grano duro, mentre un pacco di pasta costa 2,08 euro, con un aumento del 494% dal campo alla tavola. stessa dinamica sul latte: all’allevatore vanno 52 centesimi al litro, ma il consumatore per comprarlo spende 1,80 euro (+246%). vale anche su frutta e verdura: i pomodori passano da 1,13 euro al chilo all’origine a 3,73 euro al consumo (+230%); le mele da 50 centesimi a 2,43 euro al chilo (+386%); le pere da 1,64 a 3,55 euro al chilo (+116%); persino la zucca di halloween, da 65 centesimi a 2,76 euro (+325%). il risultato e’ un calo del 60% del reddito netto delle imprese agricole, che fanno sempre piu’ fatica a coprire i costi di produzione in continua ascesa (+16mila euro nell’ultimo anno per azienda). e’ ora, dunque, di risolvere i problemi e rispettare le aspettative del settore. iniziando proprio dal garantire il giusto reddito agli agricoltori lungo la filiera, redistribuendo a monte una quota degli aumenti sulla tavola per creare un sistema piu’ equilibrato; aggiornando la normativa sulle pratiche sleali certificando i costi di produzione agricola per assicurare prezzi dignitosi; riducendo le forme di finanziarizzazione legate alla produzione di materie prime. d’altra parte, senza reddito e cibo, la sovranita’ alimentare resta uno slogan. ma non e’ tutto. bisogna favorire l’aggregazione aziendale e incentivare la crescita delle pmi, anche con una revisione degli strumenti di accesso alla terra e una legge sul ricambio generazionale, che vuol dire dall’altro lato agevolare l’uscita dal settore con una riforma strutturale per innalzare le pensioni minime agricole. sul fronte manodopera, le difficolta’ di reperimento richiedono procedure piu’ semplici e flessibili, mentre sul caro-energia, cia dice basta ad accise e iva sui carburanti. calamita’ naturali e crisi fitosanitarie, invece, sollecitano la riforma del sistema delle assicurazioni, nazionale e ue, tanto piu’ che oggi gli strumenti a disposizione coprono in media meno del 3% dei danni reali e i risarcimenti arrivano in estremo ritardo. monta la protesta anche sulla fauna selvatica: gestione e ripristino dell’equilibrio sono le parole d’ordine, da tradursi subito in fatti. infine, obiettivo aree rurali, dove per frenare l’abbandono serve riportare sui territori i servizi alle imprese e alla persona, mettere in sicurezza le infrastrutture e incentivare la digitalizzazione”.