“il modello agroalimentare italiano integrato e sostenibile produce di piu’ con meno risorse e nel rispetto dei territori e delle comunita’ in cui opera. e’ quanto affermano il presidente della coldiretti ettore PRANDINI e l’amministratore delegato di filiera italia luigi SCORDAMAGLIA che hanno partecipato alla fao al world food day, la giornata mondiale dell’alimentazione, che quest’anno e’ incentrata sul tema ‘l’acqua e’ vita, l’acqua e’ cibo. non lasciare nessuno indietro'”. lo rende noto un comunicato congiunto di coldiretti e filiera italia. “l’italia puo’ contare sull’agricoltura piu’ green d’europa con 5450 specialita’ ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle regioni, 320 specialita’ dop/igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini doc/docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 10mila agricoltori in vendita diretta con campagna amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino”, afferma il presidente di coldiretti ettore PRANDINI nel sottolineare che “da sempre i nostri agricoltori sono protagonisti dell’impegno per la salvaguardia del pianeta”. “un messaggio oggi sostenuto anche dal direttore generale della fao, QU dongyu e da papa FRANCESCO nel suo messaggio al forum”, evidenzia il comunicato. “in questo senso il nostro paese vanta aziende leader mondiali nella smart irrigation”, continua SCORDAMAGLIA nel precisare che “uno dei messaggi chiave della giornata e’ no food security without water security”. “da tempo ormai coldiretti e filiera italia sono protagonisti di una forma di internazionalizzazione del modello produttivo italiano, un sistema che si pone come alternativa a quelli che sfruttano terre e comunita’ di altre aree del mondo”, sottolinea SCORDAMAGLIA. “oggi abbiamo sentito il presidente MATTARELLA sottolineare che raggiungere gli obiettivi di sostenibilita’ significa sradicare le cause della fame nel mondo. filiera italia e coldiretti insieme con il governo italiano hanno gia’ realizzato in questo senso importanti missioni in nord africa, nell’africa subsahariana e nei balcani, per contrastare l’insicurezza alimentare, per trasferire il nostro know how tecnologico, la nostra formazione e per partecipare al processo di valorizzazione degli agricoltori locali con l’obiettivo di creare localmente il massimo valore aggiunto nel rispetto di territorio e distintivita’”, evidenzia il comunicato, che conclude: “naturale quindi la nostra presenza da protagonisti su questi temi che verranno discussi alla fao con governi, societa’ civile ed esperti provenienti da tutto il mondo”.

