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i produttori di zafferano spagnolo, miele manuka o autentico parmigiano-reggiano italiano stanno aumentando i loro sforzi per evidenziare le imitazioni che ritengono fraudolente e per farlo utilizzano sempre piu’ strumenti hi-tech, tra cui ologrammi commestibili, qr code, numeri seriali e inchiostro invisibile, scrive “the washington post” in un articolo dedicato alla contraffazione e alla sicurezza alimentare. l’articolo specifica che gli ologrammi commestibili vengono utilizzati dal parmigiano reggiano. questo zelo per stanare gli imitatori dipende in parte da frodi sempre piu’ sofisticate, specialmente per i prodotti di fascia alta, continua il giornale, facendo presente pero’ che non sempre sono questi ad essere oggetto di sofisticazioni, ma che possono interessare prodotti piu’ comuni come i baccelli di vaniglia o la soia bio. tali frodi costano al settore agroalimentare 40 miliardi di dollari all’anno, secondo la statunitense fda. “consumatori e investitori sono stufi di pagare per qualcosa che non ottengono e ancor piu’ stufi che si dicano loro delle bugie”, scrive il “washington post”. le tecnologie per sbarrare la strada alle frodi hanno guadagnato impulso negli stati uniti anche grazie al fatto che c’e’ una scadenza in vista: la legge per la modernizzazione della sicurezza alimentare della fda presto richiedera’ a molte industrie alimentari una maggiore tracciabilita’ dei dati per poter piu’ rapidamente identificare problemi come le malattie di origine alimentare. ma c’e’ una regola che alcune industrie vogliono insegnare all’opinione pubblica attraverso una campagna di marketing: se un prezzo e’ troppo basso per sembrare vero e’ perche’ probabilmente [il prodotto] non lo e’.