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“dobbiamo lavorare per fare in modo che non si ripeta un caso irlanda che ha messo in discussione i principi del mercato unico e dell’organizzazione comune di mercato, quest’ultima nata proprio per garantire un’applicazione condivisa dei principi e delle regole europee in tutti gli stati membri. l’approccio ideologico e mistificatorio degli health warnings in etichetta scarica la responsabilita’ sui consumatori e non risolve il problema, mentre noi dobbiamo invece lavorare per definire una politica di prevenzione condivisa, basata sul consumo moderato, campagne di educazione e di adeguata e corretta informazione a favore dei consumatori, facendo le dovute distinzioni in relazione alle modalita’ di consumo ed alle quantita’, ribadendo che c’e’ differenza tra abuso e consumo responsabile”, ha dichiarato luca RIGOTTI, coordinatore del settore vitivinicolo dell’alleanza delle cooperative, in occasione della riunione degli organi dell’alleanza in corso a roma per fare il punto sulle principali questioni del comparto. lo rende noto un comunicato dell’alleanza, che prosegue: “in relazione al tema sostenibilita’, RIGOTTI ha sostenuto la necessita’ di andare avanti sul fronte dello standard unico di sostenibilita’, atteso da tempo dalla filiera vitivinicola ma rimasto incompiuto per quanto riguarda le regole di armonizzazione degli schemi volontari esistenti e la predisposizione di un marchio: ‘abbiamo bisogno di un marchio distintivo dello standard unico di sostenibilita’ per poter distinguere il vino italiano sui mercati internazionali – ha detto RIGOTTI – il marchio dovra’ comunicare ai consumatori che il vino italiano, oltre alla qualita’, rispetta piu’ rigorosi standard ambientali e sociali. sempre sul fronte estero, RIGOTTI chiede un passo avanti rispetto al sistema alternativo di tracciabilita’ dei vini doc e igt, ‘in grado di assicurare un piu’ puntuale monitoraggio e riscontro tra la base produttiva ed i volumi posti in commercio, in particolare sui mercati esteri’. sono tanti, a parere del presidente RIGOTTI, gli spazi di lavoro ed i dossier aperti sia a livello europeo che nazionale ma occorre garantire un confronto costante e costruttivo. ‘dobbiamo lavorare insieme ed essere capaci, con un approccio scientifico e non ideologico, di tracciare un percorso di futuro del settore, moderno e sempre piu’ sostenibile, nella consapevolezza che molto e’ stato fatto anche in termini di tutela e di mantenimento dei territori viticoli'”.