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“rafforzare la filiera equina, con particolare riferimento all’allevamento dei cavalli, ma anche rivedere alcune questioni che limitano lo sviluppo del comparto. queste le priorita’ emerse alla 125esima edizione di fieracavalli”. lo rende noto un comunicato di confagricoltura, che cosi’ prosegue: “per confagricoltura un’edizione di successo sia per gli incontri istituzionali, a partire da quello tra il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA e la delegazione guidata dal direttore generale della confederazione, annamaria BARRILE, sia per le attivita’ che hanno animato lo stand con agriturist nel padiglione dedicato al turismo rurale e ai bambini. con le istituzioni e le imprese sono stati quotidiani i momenti di confronto, alla luce della grande valenza della filiera del cavallo, non piu’ limitata al consumo alimentare, bensi’ fortemente rafforzata nelle attivita’ sociali, nello sport, nell’ippica e nel diporto, in italia come in europa. ‘attualmente – spiega il presidente della federazione equini di confagricoltura, ferruccio BADI – non esiste una legge quadro che focalizzi tutte queste attivita’. inoltre il comparto, a livello nazionale, sconta differenze di inquadramento fiscale rispetto agli altri paesi europei che penalizzano le nostre aziende, gia’ colpite dall’incremento dei costi di produzione e dalle calamita’ naturali’. con circa 27mila imprese agricole in cui sono presenti 155mila capi equini (fonte: 7° censimento generale dell’agricoltura) e 460mila equidi presenti nella banca dati equidi, circa 1.400 agriturismi con attivita’ di equitazione, il settore e’ una componente essenziale del sistema agricolo e dello sviluppo dei territori rurali. la sua crescita – rimarca confagricoltura – contribuisce allo sviluppo dell’agricoltura multifunzionale, oltre a costituire un notevole volano sul fronte occupazionale e di gestione del territorio, con evidenti ricadute sull’economia nazionale. ‘negli ultimi anni, tuttavia, il comparto dell’allevamento equino e’ stato trascurato dalle politiche – afferma BADI – il quadro legislativo nazionale non risulta pienamente coerente e adeguato agli sviluppi normativi registrati anche a livello ue. l’attuale legislazione e’ penalizzata da una grande frammentazione e risulta diversificata e disomogenea per quanto concerne gli ambiti fiscale, previdenziale e amministrativo’. vivo il dibattito sulla proposta di legge n. 329, a prima firma della deputata maria chiara GADDA (iv), che si prefigge l’obiettivo di consentire, attraverso la definizione di un nuovo contesto normativo, lo sviluppo e il rafforzamento della filiera degli equidi, con particolare riferimento all’allevamento dei cavalli. oltre all’iter della proposta di legge, confagricoltura indica alcune priorita’, prima fra tutte una nuova imposta al consumo per il settore a un valore decisamente inferiore rispetto all’attuale 22%. proprio questo gap tra l’italia e gli altri paesi membri ha determinato uno svantaggio competitivo rispetto ai nostri partner europei che operano da tempo con percentuali inferiori. ‘l’abbassamento dell’aliquota iva – dice BADI – rilancerebbe significativamente il settore’. per la confederazione e’ poi importante che tra le misure specifiche di attuazione della riforma pac ce ne sia una o piu’ dedicate al settore; che la commissione ue elimini la discriminazione a danno del comparto equino non alimentare, finora escluso dagli interventi e che nel pnrr e i contratti di filiera si tenga maggiore considerazione agli allevamenti equini. non ultime le questioni della biosicurezza, fondamentale per la salvaguardia dei nostri allevamenti, e del benessere animale, a cui confagricoltura ha dedicato un focus a verona insieme al ministero della salute e all’istituto zooprofilattico dell’abruzzo e del molise ‘g. caporale'”.

