(riproduzione riservata)
PRANDINI, COLDIRETTI ARGINE PERCHE’ LA DEMOCRAZIA NON SIA SCHIACCIATA DA INTERESSI DI POCHI
“finche’ avro’ l’opportunita’ e l’onore insieme a tutto il gruppo dirigente di essere punto di riferimento per la societa’ continueremo ad essere un soggetto scomodo ma al fianco delle istituzioni. noi non vogliamo essere filogovernativi ma abbiamo cultura di governo. quando qualcuno ci vuole identificare come filogovernativi rimandiamo questa operazione al mittente perche’ questa non e’ la storia dell’organizzazione che oggi ho l’onore di guidare”, ha detto ettore PRANDINI chiudendo i lavori del forum coldiretti. “coldiretti e’ un argine affinche’ la democrazia non sia schiacciata dagli interessi di pochi. noi abbiamo messo al primo posto gli interessi della collettivita’ e dei cittadini. deve essere la politica a rappresentare gli interessi dei popoli e la democrazia deve indirizzare il nostro futuro”, ha aggiunto PRANDINI. “vogliamo un mercato aperto, semplificato ma con regole basilari. la nostra proposta sui mercati e’ la reciprocita’: mercati aperti ma con regole uguali. questo non riguarda solo i fitofarmaci ma anche altri aspetti, come il valore delle persone: non possiamo importare prodotti da paesi che sfruttano la manodopera, addirittura quella minorile, perche’ altrimenti non cambieremo mai la situazione”, ha detto PRANDINI che ha inoltre ricordato, sempre in tema di lavoro, che coldiretti “e’ l’unica organizzazione di rappresentanza in italia e forse anche in europa che ha sottoscritto protocolli per quanto riguarda la lotta al caporalato”. per quanto riguarda l’europa, per troppo tempo l’abbiamo sottovalutata. era piu’ facile per tutti dire che era ‘colpa dell’europa’. anche con le ultime vicende abbiamo dimostrato che bisogna investire energie in europa per portare i risultati. per questo chiediamo di investire sulla diplomazia di questo paese che va rafforzata, soprattutto a bruxelles, per poter seguire tutti i regolamenti che interessano le nostre vite e la nostra economia”, ha detto ancora il presidente di coldiretti. parlando poi di innovazione PRANDINI ha chiesto al governo “di non bloccare le risorse per l’innovazione nell’agroalimentare”.
GIORGETTI,AGROALIMENTARE DETERMINANTE PER CRESCITA MEF LAVORA PER VALORIZZARE TERRE PUBBLICHE
il ministro dell’economia e delle finanze, giancarlo GIORGETTI, intervenuto in video messaggio, ha richiamato in particolare gli assi fondamentali della manovra, che punta soprattutto su lavoro, competitivita’ e sostegno ai settori produttivi, difesa dei redditi delle famiglie di fronte all’inflazione e sfida demografica. GIORGETTI ha ribadito l’importanza della sfida del pnrr, con il ruolo importante dell’agroalimentare su capitoli come il sostegno alle filiere e l’agrisolare. ha auspicato che proprio il pnrr possa essere il volano per far ripartire la crescita del paese a cui l’agroalimentare negli ultimi anni, anche grazie agli ottimi risultati dell’export, ha dato un contributo determinante. “il mef sta lavorando con particolare attenzione alla valorizzazione del patrimonio fondiario pubblico, visto il potenziale inespresso non solo dal punto di vista economico in generale ma anche specificatamente per il comparto agricolo”, ha concluso il ministro. “la eventuale cessione dei terreni pubblici toglierebbe allo stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo ma soprattutto avrebbe il vantaggio di sostenere la crescita, l’occupazione e la redditivita’ delle imprese agricole per garantire la sovranita’ alimentare del paese in un momento di grandi tensioni internazionali”, ha commentato favorevolmente il presidente della coldiretti ettore PRANDINI a margine del forum.
GESMUNDO CHIEDE IMPEGNO MELONI IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO UE SU IMBALLAGGI
quando si puo’ parlare di XXI edizione significa che puo’ parlare anche di linee per il futuro. lo ha detto il segretario generale della coldiretti enzo GESMUNDO aprendo i lavori della seconda giornata del forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione. riferendosi al voto del parlamento europeo sugli imballaggi il segretario generale ha affermato: “abbiamo celebrato la vittoria straordinaria a bruxelles di due giorni fa. oggi ci preoccupa la decisione del consiglio ambiente (cui seguira’ il trilogo ndr) fra qualche giorno. chiedo ai ministri che MELONI si impegni su questo facendo sua la battaglia. il paese deve difendere l’eccellenza in italia sulle plastiche biodegradabili. “siamo molto felici” della prima giornata per la pluralita’ di pensieri e la ricchezza di contenuti che personalmente mi ha molto arricchito, ha aggiunto. la giornata odierna – ha spiegato – e’ dedicata a tutta un’altra serie di ragionamenti su sostenibilita’ e transizione energetica ma il fulcro sara’ il cibo artificiale per capire cosa accade dopo l’approvazione della legge, ha spiegato. rivolgendosi al ministro dell’interno matteo PIANTEDOSI ha annunciato: oggi scendono in campo importanti liberi ricercatori italiani che motiveranno le nostre posizioni contro gli oligarchi che detengono la ricchezza nel mondo. “chiuderemo con una provocazione: siamo in una tenaglia di guerra; il mediterraneo sta vivendo una stagione particolarmente critica”, ha concluso.
URSO, IN TRILOGHI SU REGOLAMENTO PACKAGING VOGLIAMO CONSOLIDARE RISULTATO OTTENUTO DA EUROPARLAMENTO
sul regolamento packaging adesso partiranno i triloghi interistituzionali e “proseguiremo nella tutela del sistema produttivo e sociale italiano perche’ questo governo e’ pienamente consapevole di quali sono gli interessi nazionali in gioco”, ha assicurato il ministro delle imprese e del made in italy adolfo URSO intervenendo alla seconda giornata della XXI edizione del forum dell’agricoltura e dell’alimentazione, che e’ stata aperta dal segretario generale coldiretti vincenzo GESMUNDO. URSO non ha risparmiato una frecciata al promotore del regolamento packaging, l’allora commissario TIMMERMANS, “sacerdote della ideologia dell’elettrico e del riuso che si e’ presentato al proprio corpo elettorale ed e’ stato sconfitto anche dai propri cittadini”. il ministro ha ricordato il lavoro di squadra fatto al parlamento europeo che ha permesso di modificare la proposta della commissione ue e ha detto che tutto il governo italiano, a partire dalla presidente MELONI, e’ impegnato per consolidare questo risultato. nel suo intervento, URSO ha poi ricordato quanto fatto dal governo in materia di trasparenza dei prezzi dell’energia e per contenere i costi del “carrello della spesa”, rilevando che si registra un aumento dei consumi. il titolare del mimit ha infine annunciato che ci sono “ottime notizie che riguardano la riprogrammazione di fondi del pnrr attraverso il capitolo del repower eu, fondi che su indicazione del nostro governo saranno diretti sostanzialmente, anzi direi integralmente, a sostegno delle imprese italiane nella fase della duplice transizione della transizione ambientale e la transizione digitale”.
PIANTEDOSI, COMBATTERE CAPORALATO NON SOLO CON LEVA PENALE E REPRESSIVA MA CON SUPPORTO A IMPRESE
il ministro dell’interno matteo PIANTEDOSI, nel suo intervento alla seconda giornata della XXI edizione del forum dell’agricoltura e dell’alimentazione, si e’ soffermato essenzialmente sul tema del contrasto al caporalato, dicendosi “fortemente convinto” che questo “non si combatta solo con la leva penale” e “repressiva, che pure ci vuole”, ma anche attraverso leve economiche e culturali “che in qualche modo possono prosciugare il bacino di attingimento, di verificazione del fenomeno”. “occorre fare tutto quanto possibile perche’ il ricorso al caporalato sia sempre meno conveniente” e per questo “bisogna che ci siano degli strumenti di supporto alle imprese e agli imprenditori sia da un punto di vista economico ma anche e soprattutto da un punto di vista della gestione dei procedimenti”, ha aggiunto PIANTEDOSI che pure ha lodato gli sforzi rivolti nella direzione del potenziamento della economia agricola legale certificata attraverso iniziative come quello della rete del lavoro agricolo di qualita’. il ministro ha parlato di criticita’ del mercato del lavoro del settore agricolo piu’ in generale della filiera agroalimentare: “Io credo di poter dire e lo dico molto sommessamente di fronte a coldiretti, ma mancano dei sistemi realmente efficaci di reclutamento della manodopera”. questo rende difficile anche la predisposizione di strumenti di ingresso regolare degli immigrati, ha aggiunto il titolare del viminale, che ha parlato inoltre dei decreti flussi emanati dal governo MELONI e dei problemi di accoglienza dei lavoratori migranti, a partire da quelli alloggiativi. PIANTEDOSI ha comunque assicurato che, avendo il governo una prospettiva di legislatura, tutte queste problematiche potranno essere affrontate e risolte nel corso dei prossimi anni.
CONFRONTO DESCALZI-GESMUNDO SUL PROGETTO AFRICA DI ENI, COLDIRETTI, BF E CAI
claudio DESCALZI, amministratore delegato eni e vincenzo GESMUNDO, segretario generale coldiretti hanno dato vita al panel sulla transizione energetica nell’ambito della seconda giornata della XXI edizione del forum dell’agricoltura e dell’alimentazione. DESCALZI e’ stato introdotto da GESMUNDO che ha ricordato l’impegno di eni in africa e la scelta delle filiere agricole per la produzione di biocarburanti. DESCALZI ha spiegato che la ragione di questa scelta e’ in prima luogo dovuta al fatto che in italia, e piu’ in generale in europa, non ci sono idrocarburi, secondo perche’ grazie ad una nuova tecnologia che si chiama ecofining che eni ha sviluppato e’ stato possibile raffinare in modo conveniente gli oli esausti e anche oli vegetali e questo – ha spiegato – ci ha portato a lavorare con alcuni paesi africani su 150 – 3000 mila ettari di zone marginali, non adatte alla produzione agricola, con poca acqua e comunque non coltivati, tramite contratti a lungo termine che sono bancabili e permettono ai produttori di acquistare strumentazione meccanica e sementi. sui 200.000 ettari c’e’ un’occupazione di agricoltori gia’ presenti o nuovi di circa 100-150.000 persone, quindi, sono veramente numeri importanti, ha aggiunto DESCALZI, nel precisare che tutto cio’ avviene tramite una collaborazione con coldiretti e bonifiche ferraresi “per potere trovare quelle sementi necessitano di poca acqua e quindi riuscire a poi portarle nei paesi dove ne hanno bisogno”. alla partership, che noi chiamiamo progetto africa – ha precisato GESMUNDO – partecipa anche cai-consorzi agrari italiani. GESMUNDO si e’ detto convinto che quando il progetto andra’ avanti, nel giro un paio d’anni, potra’ raggiungere il milione di ettari e dare lavoro a “un milione di persone che oggi sono invece destinate all’immigrazione”. “non e’ proprio questo il piano MATTEI?” ha chiesto GESMUNDO, senza pero’ ottenere risposta dall’ad dell’eni, che ha detto che il piano mattei e’ materia del governo. i due hanno affrontato anche il tema del nucleare, con DESCALZI che ha ricordato come la societa’ collabori col mit in un progetto sulla fusione su cui molti ripongono speranze.
DE CASTRO: L’EUROPA E’ COSTRUZIONE DEL CONSENSO UN LAVORO FATICOSO CHE PORTA ALLA FINE RISULTATI
“l’europa e’ costruzione del consenso, un lavoro faticoso per costruire maggioranze, visto che siamo 27 paesi. questo e’ un impegno per tutti, perche’ non ci sono scorciatoie, ma poi alla finje si portano a casa i risultati”, ha detto il parlamentare europeo paolo DE CASTRO. “sugli imballaggi abbiamo lavorato tutti insieme per costruire questa alleanza anche con le varie associazioni e portatori di interesse. ora il prossimo consiglio europeo del 18 dicembre e’ un momento importante perche’ il consiglio puo’ confermare la decisione del parlamento, rinviare la questione ma addirittura puo’ anche prendere una posizione diversa, recuperando le proposte della commissione”, ha aggiunto DE CASTRO che sugli equilibri e sul funzionamento dell’unione europea ha ribadito che “chi decide sono il parlamento ed il consiglio; in questa prospettiva, la commissione ha un po’ trasbordato”. infine, sui cibi artificiali DE CASTRO ha ricordato che il parlamento europeo nella plenaria ha gia’ votato contro questi cibi.
LELLI (CONSORZI AGRARI D’ITALIA), CRESCE IMPORTANZA E IMPATTO CONTRATTI FILIERA
“i contratti di filiera stanno crescendo: nel 2023 andiamo verso 10 milioni di granaglie trattate e viaggiamo verso il 40% dei contratti di filiera”, ha detto gianluca LELLI, amministratore delagato di cai-consorzi agrari d’italia. LELLI ha messo in evidenza alcuni aspetti importanti dei contratti di filiera, come per esempio la possibilita’ di migliorare il contenuto di sostanza organica nei terreni che sta diminuendo in modo preoccupante, grazie alla diffusione dei concimi organo-minerali. LELLI ha anche sottolineato l’importanza dei contratti di filiera per ridurre l’impronta del carbonio dei nostri mangimi zootecnici, sostituendo materia prima nazionale a quella che viene dal sud america. infine l’amministratore di cai ha sottolineato l’importanza dell’attivita’ di coldiretti sulle pratiche sleali.
CARNE ARTIFICIALE:STANDING OVATION PER PROF GASBARRINI DA LUI CONFERMA CHE SI IGNORANO CONSEGUENZE
standing ovation per il professor antonio GASBARRINI, preside della facolta’ di medicine della cattolica del sacro cuore di roma che nell’ambito del panel sul cibo artificiale ha svolto un pregevolissimo intervento sulla complessissima relazione che esiste tra il sistema intestinale il sistema immunitario alla luce dell’impatto che la carne artificiale potrebbe avere sulla salute complessiva dell’individuo. fermo restando il diritto alla ricerca scientifica, ha sottolineato GASBARRINI non esiste al momento conoscenza sufficiente per valutare la salubrita’ della carne artificiale.
ZAGANELLI (ISMEA), NECESSARIO RIEQUILIBRARE LA FILIERA A FAVORE DELLA PRODUZIONE
“su 100 euro di prodotti alimentari trasformati acquistati dai consumatori, ci sono solo 6 euro di valore aggiunto per gli agricoltori con un utile finale di 1,9 euro”, ha detto maria chiara ZAGANELLI, direttrice generale di ismea. “esaminando la filiera nelle sue componenti principali, si riscontra che l’andamento dei prezzi per il settore agricolo resta caratterizzato da un’estrema volatilita’ dei prezzi. la filiera agroalimentare nel complesso si e’ mostrata resiliente, affidabile e anche responsabile perche’ non ha scaricato totalmente sui prezzi finali l’impatto dell’inflazione ma mantiene un forte squilibrio a carico della componente agricola e produttiva”, ha aggiunto la direttrice di ismea. “in un tessuto agricolo come quello italiano fatto soprattutto di piccole e medie imprese e’ fondamentale il sostegno pubblico per l’innovazione, con l’obiettivo di aumentare la produttivita’ e ridurre l’impatto ambientale”, ha concluso ZAGANELLI.
SCORDAMAGLIA (FILIERA ITALIA), SOLO COME FILIERA SI PUO’ AFFRONTARE LA COMPETIZIONE GLOBALE
“oggi la competizione globale e’ finita se non viene affrontata come filiera”, ha detto nel suo intervento luigi SCORDAMAGLIA, amministratore delegato di filiera italia. SCORDAMAGLIA ha ricordato alcuni significativi successi legati anche alla capacita’ di innovare, come nel caso del ricorso all’antitrust contro il cartello sul vetro per le bottiglie di vino e olio. “sul regolamento imballaggi – ha detto SCORDAMAGLIA – ha vinto il sistema paese con il coinvolgimento di tutte le componenti, dai parlamentari europei ai sindcati dei lavoratori e anche con il sostegno della ricerca, ad esempio per richiamare l’attenzione sulle bioplastiche di produzione italiana totalmente biodegradabili”.
86% ALLARMI ALIMENTARI RIGUARDA PRODOTTI IMPORTATI DA FICHI TURCHI A PISTACCHI IRAN
“dai fichi turchi ai pistacchi iraniani contaminati dalle aflatossine, dalle spezie indiane ai litchi cinesi con livelli di pesticidi oltre il limite, e’ questa la black list dei cibi piu’ pericolosi che rischiano di finire nel carrello degli italiani alla ricerca del risparmio a tavola. e’ quanto emerge dall’analisi della coldiretti sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta rapido (rassf), diffusa in occasione dell’apertura del forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato dalla coldiretti con la collaborazione dello studio the european house – ambrosetti a villa miani a roma”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “in italia – sottolinea la coldiretti – oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%). sul totale dei 317 allarmi rilevati nel 2022 – evidenzia coldiretti – 106 scaturivano da importazioni da altri stati dell’unione europea (33%) e 167 da paesi extracomunitari (53%) e solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale. i pericoli maggiori per la salute dei consumatori italiani – continua la coldiretti – sono venuti dai fichi secchi della turchia per le aflatossine, seguito dal pesce spagnolo, per l’alto contenuto di mercurio, dalla carne di pollo polacca contaminata da salmonella e poi da cozze e vongole spagnole sempre con salmonella insieme al batterio dell’escherichia coli. molto pericolosi anche i pistacchi da turchia, iran e anche stati uniti per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene nonche’ le erbe e le spezie dall’india e i litchi dalla cina per la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti, ma non mancano neppure le ostriche francesi al norovirus che provoca violente gastroenteriti. un’emergenza quindi che – sottolinea la coldiretti – non riguarda solo i paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli piu’ ricchi. i cibi e le bevande stranieri sono oltre dieci volte piu’ pericolosi di quelli made in italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in italia e’ stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo rapporto pubblicato da efsa nel 2023 relativo ai dati nazionali dei residui di pesticidi. in caso di allarme alimentare le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficolta’ di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficolta’ ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. per questo occorre anche avanzare nel percorso per la trasparenza sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta che, grazie alle battaglie della coldiretti, ha raggiunto ormai i 4/5 della spesa. grazie alla battaglia della coldiretti arriva l’obbligo di indicare in etichetta il paese di origine anche per la frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano. un risultato ottenuto con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’ue del regolamento delegato 2023/2429 che avra’ piena attuazione a partire dal 1° gennaio 2025. tuttavia – denuncia la coldiretti – la provenienza resta sconosciuta in diversi casi, dai succhi di frutta alle marmellate, dai legumi in scatola al pane fino ai biscotti, senza dimenticare l’esigenza di arrivare anche nei ristoranti ad indicare la provenienza della carne e del pesce serviti a tavola. ‘e’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualita’ che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute’, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, nel sottolineare l’importanza di verificare l’origine in etichetta”.
DA CILIEGINO A KIWI PORTI CHIUSI AL MADE IN ITALY A TAVOLA
“porti chiusi al made in italy a tavola con le barriere sanitarie e burocratiche erette spesso strumentalmente nei confronti dei prodotti agroalimentari nazionali, dal pomodoro ciliegino bloccato alle frontiere con il canada, che ha invece piu’ che quadruplicano le esportazioni in italia di grano trattato con glifosate secondo modalita’ vietate a livello nazionale. e’ quanto denuncia l’analisi della coldiretti diffusa in occasione della giornata conclusiva del forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato dalla coldiretti con la collaborazione dello studio the european house – ambrosetti a villa miani a roma, dove e’ stata allestita la mostra ‘porti chiusi al made in italy'”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “le esportazioni nazionali sono colpite spesso – sottolinea la coldiretti – da blocchi e misure restrittive giustificati ufficialmente dal rischio della diffusione di malattie e parassiti delle piante, ma che non trovano spesso riscontro nella realta’ e coprono invece politiche protezionistiche. una vera e propria guerra commerciale sommersa che – precisa la coldiretti – nasconde spesso la volonta’ di difendere degli interessi locali per aggirare anche accordi internazionali sul libero scambio. vita dura – continua la coldiretti – anche per i kiwi con l’italia che e’ il secondo produttore mondiale, ma non puo’ esportarli in giappone e thailandia, le mele tricolori sono rifiutate dal cile, il peru’, il messico e la cina. con pechino si e’ appena conclusa positivamente la trattativa per le pere, sulle quali si discute anche con la thailandia. il paradosso e’ che proprio la cina frappone ostacoli per motivi fitosanitari e chiede assicurazioni sulla assenza di patogeni della frutta (insetti o malattie) non presenti sul proprio territorio con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta, ma puo’ esportare in italia i propri prodotti assieme ai quali sono arrivati anche pericolosi insetti alieni dannosi come la cimice asiatica (halyomorpha halys) che, distrugge i raccolti nei frutteti e negli orti. un’anomalia che si registra anche nel caso degli agrumi. il sudafrica – denuncia coldiretti – esporta da noi arance contaminate dalla ‘macchia nera’ (black-spot), una malattia altamente contagiosa che provoca una diminuzione della qualita’ e della quantita’ dei frutti che non possono piu’ essere venduti sul mercato fresco. i sudafricani, peraltro, impediscono anche le importazioni di uva italiana da tavola, cosi’ come la thailandia. frontiere off limits per gli agrumi tricolori anche in cina (tranne arance) e corea del sud. ma i prodotti italiani trovano difficolta’ anche nelle americhe. gli stati uniti vietano l’ingresso dei carciofi freschi – rileva coldiretti -, ma anche del limone caviale, una varieta’ di limone che si coltiva in sicilia per effetto della tropicalizzazione del clima. il messico, invece, impedisce l’arrivo delle fragole e delle barbatelle per la vite e sempre nel nuovo continente in brasile non sono autorizzate le susine provenienti dall’italia, nonostante l’unione europea abbia siglato l’accordo di libero scambio con tutta l’area mercosur di cui fanno parte argentina, brasile, paraguay e uruguay. ma difficolta’ – continua la coldiretti – ci sono anche per altri prodotti come la carne bovina nazionale che e’ bloccata in colombia, peru’ e corea del sud a causa del rischio bse. alle barriere fitosanitarie si sommano gli ostacoli burocratici all’export anche in usa e in cina, dove pure le esportazioni sono autorizzate dal novembre 2023. la carne di maiale non trova spazio in cina, colombia, corea del sud, indonesia, messico, sud africa a causa del mancato riconoscimento del principio di regionalizzazione per la peste suina africana, mentre per la medesima ragione quella di pollo e’ bloccata da arabia saudita, emirati arabi uniti, malesia a causa delle restrizioni dovute all’influenza aviaria. ma l’export resta comunque difficoltoso a causa della burocrazia anche in cina, thailandia e vietnam. ‘a livello nazionale serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocita’ le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni’, ha affermato il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, nel sottolineare la necessita’ di ‘investire anche sulle ambasciate, introducendo nella valutazione principi legati anche ai risultati commerciali. un freno all’export agroalimentare nazionale che e’ in aumento dell’8% nei primi otto mesi del 2032 dopo aver raggiunto nel 2022 il valore record di 60,7 miliardi di euro secondo una analisi della coldiretti su dati istat”.